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Gaza: Faltas, “I bambini chiedono aiuto e pace all’Italia”
L'appello del vicario della Custodia di Terra Santa: “Il bene rivolto a questi bambini sarà il risultato di un'azione comune proiettata verso la pace”.
“La guerra stessa è una negazione dell’umanità”. Papa Francesco lo ha ribadito, per l’ennesima volta, al termine dell’udienza generale di mercoledì 24 gennaio.
Il Pontefice continua a pensare a Gaza, a Israele, alla Palestina e all’Ucraina, a tutte quelle guerre che causano dolore alle popolazioni civili innocenti e soprattutto ai più piccoli. “I bambini morti e feriti gravemente crescono di numero ogni giorno di più” commenta al Sir padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, che fin dall’inizio della guerra a Gaza è in prima linea nel portare aiuto ai bambini dell’enclave palestinese.
“Fin dall’inizio di questa assurda guerra – afferma il francescano di origini egiziane – ho pensato a come poter aiutare i bambini di Gaza. Mi faceva male non poter fare nulla per quelle vittime innocenti e restare inerme davanti a quelle immagini e a quelle notizie devastanti. Anche la gente di Gaza conosce la sensibilità e il cuore del popolo italiano
e mi chiedeva di fare curare i bambini in Italia”. L’idea del vicario si sta adesso concretizzando anche se gli ostacoli da superare sono tanti. “Le difficoltà a Gaza per fare entrare aiuti umanitari e per fare uscire chi ha necessità di cure sono enormi – spiega -. Dopo settimane di sollecitazioni rivolte ad entrambe le parti, palestinesi e israeliani, e con l’aiuto dell’Egitto, si vede uno spiraglio di soluzione. Il governo italiano ha dato la disponibilità ad un aiuto concreto per trasferire i piccoli pazienti in Italia per poi indirizzarli agli ospedali pediatrici specializzati nelle cure delle varie patologie”. Padre Faltas la scorsa settimana, mentre era in Italia, ha incontrato i vertici di due importanti ospedali pediatrici, il Bambino Gesù a Roma e il Meyer a Firenze, che hanno offerto il loro aiuto insieme ad altri ospedali pediatrici e istituzioni come la Regione Puglia, la Regione Emilia Romagna, l’Università di Perugia e la Repubblica di San Marino. “C’è urgenza di aiutare questi bambini, c’è urgenza di farli uscire, c’è bisogno di mettere in campo ogni azione per salvare più vite umane possibile” rimarca il vicario della Custodia che si dice certo che “il bene rivolto a questi bambini sarà il risultato di un’azione comune proiettata verso la pace”.
I primi bambini che riceveranno le cure in Italia dovrebbero essere circa 40 seguiti dai loro familiari. A fornire i dettagli dell’iniziativa è il Ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, che ha annunciato l’avvio del ponte aereo dell’Aeronautica militare tra Italia ed Egitto, già a partire dai prossimi giorni. Altri piccoli arriveranno invece a bordo della Nave Vulcano della Marina militare.
“Vivo quotidianamente a contatto con un’umanità colpita, resa fragile dalla sofferenza fisica e morale, provata e stanca. Essere vicini a questa umanità – spiega padre Faltas – è doveroso, essere vicini e solidali anche ad una umanità imperfetta è ‘essere umani’, essere vicini, solidali, attenti con la testa e con il cuore è la richiesta di Cristo ai suoi figli”. Il vicario della Custodia è anche direttore delle scuole della Custodia di Terra Santa e per questo si dice “particolarmente attento ai bambini, alle loro necessità e ai loro bisogni. Mi preme farli crescere serenamente e dare loro un’educazione che li faccia diventare uomini e donne onesti e responsabili di questa Terra Santa così martoriata”.
“Nelle nostre scuole cerchiamo, insieme alle nozioni scolastiche, di inserire modelli e suggerimenti di comprensione e di solidarietà verso l’altro per evitare e per combattere qualsiasi forma di pregiudizio e di violenza”. Un compito che deve essere assunto anche dal mondo degli adulti chiamato a “ripensare ad una formazione umana di solidarietà e di comprensione”.
“Le guerre ci hanno dimostrato che mancano principalmente l’ascolto e il confronto e prevalgono l’odio e la violenza”. Papa Francesco mercoledì ha detto ancora: “Non stanchiamoci di pregare per la pace, perché cessino i conflitti, si fermino le armi e si soccorrano le popolazioni stremate”’. “Facciamo nostre le sue parole così ricche di umanità”, conclude padre Faltas.