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Gaza: Faltas, appello per i “bambini farfalla”
Domenica 18 maggio, a Verona, Papa Francesco benedirà una statua, alta 10 metri, raffigurante Cristo che abbraccia l'umanità. L'opera, successivamente, verrà posta sulla terrazza più alta della Terra Santa School di Gerusalemme, diretta da padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa. Al Sir il frate fa il punto sulla guerra in corso tra Hamas e Israele e lancia un appello per portare in Italia tre bambini gazawi affetti da epidermolisi bollosa, i cosiddetti "bambini farfalla"
“Sono 35mila le vittime della guerra che da più di sette mesi sta devastando la Terra Santa. Sotto le macerie ci sono altri 10.000 corpi. Più di 80mila stanno soffrendo per le ferite, non si contano più quelli che soffrono per traumi invisibili e difficilmente cancellabili. Sono cifre enormi ma dietro ogni ‘numero’ ci sono storie di dolore e di vite distrutte. La guerra è una tragedia per tutti, per chi la provoca, per chi la subisce, per chi non fa nulla per fermarla con ogni azione e con ogni mezzo possibile”. Lo ripete con forza al Sir, padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, da sempre in ‘prima linea’ per combattere la guerra in corso tra Israele e Hamas con le armi, apparentemente spuntate, del dialogo, della solidarietà ma anche della denuncia.
Il Cristo dell’abbraccio. Domenica 18 maggio il francescano sarà a Verona per la visita di Papa Francesco. In questa occasione il Pontefice benedirà il “Cristo dell’Abbraccio”, un’enorme statua alta 10 metri e dal peso di 44 quintali, frutto del lavoro di una squadra di artisti veneti, che sarà poi trasferita a Gerusalemme per essere posizionata sulla terrazza della Terra Santa School, diretta proprio dal frate di origini egiziane. “Questa statua – spiega padre Faltas – mostra Cristo Risorto che abbraccia, e viene a sua volta abbracciato, dall’umanità. Dal punto più alto della Terra Santa School di Gerusalemme sarà visibile da tutta la città come segno del desiderio di pace della Città Santa e del mondo”.
“Vuole essere anche un monito per ricordare che la causa principale delle guerre è il commercio delle armi. La gente semplice, i bambini, gli indifesi non hanno armi fra le mani ma sono coloro che subiscono le conseguenze terribili di questo commercio”.
“È difficile rimanere silenzioso sia nei confronti di chi chiede aiuto, sia di chi vuole offrirlo”.
“Purtroppo – rivela padre Faltas – ho vissuto l’amarezza e la delusione di non aver ottenuto permessi per far uscire bambini gravemente ammalati e che sono morti nell’attesa e nella speranza di essere curati. Continuo a chiedere e a implorare la possibilità di fare uscire i tre bambini affetti da ‘epidermolisi bollosa’, i cosiddetti bambini ‘farfalla’. In alcuni video li ho visti sofferenti per la mancanza di cure adeguate e mi fa tanto male non trovare la possibilità di farli uscire da Gaza e farli arrivare in Italia perché siano accolti da medici e sanitari desiderosi di alleviare le loro sofferenze”.
Da qui l’appello del vicario della Custodia “ai potenti della Terra, a nome dei padri e delle madri di Gaza, a nome delle famiglie degli ostaggi israeliani e palestinesi, perché assumano la responsabilità storica e umanitaria di quanto sta avvenendo a Rafah, dove migliaia di innocenti stanno soffrendo e stanno rischiando la vita”.
“Diamo speranza a chi ha perso la speranza. Preghiamo per tutto il mondo afflitto dalla piaga delle guerre, preghiamo per essere operatori di pace e portare il messaggio di pace che Nostro Signore Gesù ci ha insegnato. Basta guerra, diamo una possibilità alla pace, diamo una possibilità alla vita”.