Durante i 22 giorni del recente conflitto nella Striscia e nel sud d’Israele, le forze israeliane hanno ucciso centinaia di civili palestinesi disarmati e distrutto migliaia di abitazioni, mediante attacchi che hanno violato le leggi di guerra: è quanto denuncia Amnesty International nell’ultimo rapporto dedicato alla guerra a Gaza. Hamas ed gruppi armati palestinesi sono, invece, accusati di aver lanciato centinaia di razzi contro il sud d’Israele, uccidendo tre civili israeliani, ferendone decine e costringendo migliaia di persone a lasciare le proprie case. Questi attacchi illegali costituiscono – per Amnesty – crimini di guerra e sono inaccettabili. Secondo l’organizzazione umanitaria nell’offensiva israeliana sono stati uccisi 1.400 palestinesi, tra cui 300 bambini e altre centinaia di civili che non stavano minimamente prendendo parte al conflitto ed usate armi al fosforo mai usato prima di allora a Gaza. “La morte di così tanti bambini e di altri civili non può essere semplicemente liquidata come ‘danno collaterale’, come sostenuto da Israele” afferma Donatella Rovera, che ha guidato la missione di ricerca di Amnesty International a Gaza e nel sud d’Israele durante e dopo il conflitto. Il Governo israeliano riferisce L’Osservatore Romano di oggi ha duramente contestato tali cifre.Dal canto suo, ha proseguito Rovera, Hamas ha continuato a giustificare il lancio quotidiano di razzi, da parte dei suoi miliziani e di altri gruppi armati palestinesi, contro città e villaggi del sud d’Israele per tutti i 22 giorni del conflitto”. “Sebbene meno letali, questi attacchi mediante razzi privi di guida, che non possono essere diretti contro obiettivi specifici, violano il diritto umanitario e non possono essere giustificati in alcuna circostanza. Amnesty lamenta la mancata collaborazione israeliana nel fornire informazioni sui casi specifici citati nel rapporto e sollecita Hamas a porre fine al lancio di razzi contro i centri abitati israeliani e a impedire ad altri gruppi armati palestinesi di compiere attacchi del genere.Sir