Lucca

Garfagnana, Torrite: ricordato don Gigliante parroco, promotore dell’Ac, che ha generato una comunità nella fede

Una messa e un libro, per ricordare don Gigliante. Così la parrocchia di Torrite, ma tutta la Garfagnana, ha voluto ricordare la figura di un parroco importante che nella fede ha generato una comunità che nel suo ricordo e con la sua testimonianza guarda ancora con fiducia al presente e al futuro.

La messa, iniziata alle 20.30, è stata presieduta dall’arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti e con lui hanno concelebrato il vescovo emerito di Massa-Carrara Pontremoli Eugenio Binini e circa una decina di altri parroci di tutto il territorio garfagnino.

Don Gigliante, nato a Mommio di Massarosa, era stato ordinato sacerdote nel maggio 1934 e poi dal 17 luglio di quell’anno è stato sempre alla guida pastorale della gente di Torrite, prima come curato e poi dal 15 gennaio 1946 parroco fino alla morte avvenuta il 19 dicembre 2009. Lì ha vissuto gli anni terribili della guerra e quelli difficili ed esaltanti della rinascita. E’ stato vicino alle famiglie, ai tanti che emigravano, ai tanti che cercavano lavoro. Una figura importante che per decenni ha caratterizzato, sia da un punto di vista spirituale sia da un punto di vista sociale, la piccola ma sempre vivace comunità di Torrite dove tuttora è presente e attiva l’Azione Cattolica, da lui voluta. Non a caso il presidente diocesano dell’Ac di Lucca è proprio di Torrite: Gabriele Viviani e sempre lui è anche l’autore del libro che è stato presentato dopo la messa.

Tra i numerosi interventi, alla presentazione del libro, anche quelli dei rappresentanti dall’Ac della Toscana e di Massa-Carrara Pontremoli.

Nelle parole dell’arcivescovo Giulietti, il “ringraziamento per chi ha scritto libro, per ricordare questo sacerdote. E’ un segno bello questo libro perché ricorda una persona che ha fatto della sua vita un dono per gli altri. Alle volte ci dimentichiamo di chi ci ha permesso aiutato a diventare grandi. La sfida di don Gigliante è stata e deve restare anche la nostra: formare un laicato matura e responsabile, per fare chiesa, per portare avanti le comunità”.

Per il vescovo Binini, l’incontro è motivo di bei ricordi, perché la Garfagnana fino ai primi anni ’90 era nella diocesi da lui guidata di Massa-Carrara Pontremoli: “vi vedo e vi rincontro volentieri, ricordo giornate splendide con voi” è stato l’esordio del suo intervento. Poi il suo ricordo: “Don Gigliante era uomo di profondità enorme. E’ stato esempio di sacerdote che ha generato una comunità cristiana, una comunità chiesa”. Nel suo operato “ha colto nell’importanza della famiglia, la percezione che solo i laici devono essere protagonisti per fare comunità. Ancora oggi dobbiamo avere la volontà a camminare assieme verso questo obiettivo. Il so interesse enorme per l’Ac non era casuale. Una comunità deve avere una rete di sostegno, di gente che si forma e forma anche altri”. Poi ha concluso: “Le nostre chiese siano focolari familiari che fanno santi, comunità vive: la chiesa non sia antagonista e in concorrenza, ma sia anima nella società”.

Il sindaco di Castelnuovo Andrea Tagliasacchi, ha ricordato il suo interesse per le persone in difficoltà e in cerca di lavoro, la sua forza nel inserirsi nel dibattito locale quando subodorava anche solo una possibile ingiustizia. Poi, riferendosi al contesto attuale, alla situazione di pandemia che persite: “Abbiamo vissuto momenti di solitudine tremenda nel lockdown, ma un sentimento di comunità ci ha fatto sentire meno soli. Di questo sentimento dobbiamo ringraziare anche don Gigliante che aveva capito e promosso l’importanza della vita di comunità di un paese. E questo in Garfagnana è una eredità ancora viva”.

Don Gigliante Maffei che, come è stato ricordato, è stato il primo e unico prete residente a Torrite, dal 1934 al 2009, ha lasciato un segno indelebile i cui frutti sono ancora visibili. Oltre ducento persone, regolarmente disposte secondo le norme anti-contagio, nel campo sportivo del paese lo hanno ricordato infatti con gioia e affetto. Il libro, “Torrite ricorda don Gigliante. Una vita dedicato a Dio”, è un segno bello che questa estate così particolare ha regalato alla comunità garfagnina e non solo.