Toscana

Garante detenuti: firmato protocollo d’intesa con provveditorato regionale

A sottoscrivere il documento, assieme al provveditore Giuseppe Martone e al garante regionale Franco Corleone, sono stati i garanti di Firenze, Livorno, Pisa, San Gimignano, Lucca, Prato, Porto Azzurro e Pistoia. La firma è avvenuta a palazzo Panciatichi, sede del Consiglio toscano.

Nel documento, il cui fine è “organizzare una collaborazione rapida, trasparente ed efficace con tutti gli uffici penitenziari della Toscana”, si leggono alcuni impegni di rilievo, ad esempio “in tutti gli istituti penitenziari della regione è consentito l’accesso dei garanti, senza alcuna limitazione oraria d’ingresso, con accesso a tutti gli ambienti”, oppure che “il garante potrà effettuare un colloquio specifico anche contestualmente alla visita” e che “il garante potrà altresì effettuare colloqui collettivi con gruppi di detenuti, o con le commissioni dei detenuti, su tematiche relative all’organizzazione dell’istituto e alla promozione di attività trattamentali, e potrà partecipare a riunioni organizzate dalla direzione dell’istituto”.

Secondo il protocollo firmato, il provveditorato regionale si impegna a “fornire preventivamente informazioni su eventuali modificazioni dei circuiti penitenziari della Toscana” ed i “criteri utilizzati per il trasferimento dei gruppi di detenuti”. Il provveditorato e le direzioni degli istituti, inoltre, “si impegnano a non utilizzare dati sensibili personali raccolti attraverso test medico-sanitari”.

Il garante regionale dei detenuti, Franco Corleone, ha commentato la firma del protocollo affermando che “lo sforzo che vogliamo fare è cambiare le pratiche quotidiane” e “definire il rapporto tra i garanti e l’amministrazione penitenziaria”. Corleone ha anche ricordato il quadro generale della situazione toscana evidenziando che “il direttore di un istituto, quello di San Gimignano, è stato trasferito, mentre altri due, quelli Massa e Pistoia, lo saranno tra poco” e che pertanto “alcuni carceri saranno sprovvisti del proprio massimo dirigente, che è figura di garanzia, entro breve” e che dunque “per questo contatterò i vertici del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria”. Corleone ha infine ricordato la necessità di “attuare la legge” e quindi “chiudere l’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino”