Arte & Mostre

G7 della cultura a Firenze, ricostruito in piazza Signoria l’Arco di Palmira

La riproduzione dell’Arco di Palmira è stata esposta a Londra, New York e Dubai e arriva per la prima volta in Italia, proprio a Firenze, in un simbolico tour che ha l’obiettivo di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sull’importanza di prendersi cura del patrimonio artistico e culturale dell’umanità.

Quella presentata oggi al pubblico è una riproduzione fedele dell’originale, realizzata grazie alle nuove tecnologie, nell’ambito del progetto «The Million Image Database» per la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale mondiale, promosso da The Institute for Digital Archaeology in collaborazione con UNESCO, Università di Oxford, Museo del Futuro di Dubai e governo degli Emirati Arabi Uniti.

Le attività di trasporto e montaggio , coordinate da Mus.e, si sono svolte nella notte tra domenica 26 e lunedì 27 ed hanno di fatto dato il via al G7Off, il programma di iniziative pubbliche di accompagnamento al G7 della Cultura (a Firenze nei giorni 30 e 31 marzo).

La realizzazione dell’opera è frutto di un’operazione di rilievo internazionale che nasce in Toscana: la replica dell’Arco di Palmira è stata realizzata da Torart, un’azienda di Carrara guidata da due giovani imprenditori, Giacomo Massari e Filippo Tincolini, e specializzata in scultura, arte contemporanea e design, nell’applicazione delle nuove tecnologie nella lavorazione del marmo, in pietre e materiali duri di diversa natura. Attraverso un approccio non invasivo, la tecnologia usata da Torart può essere applicata al mondo del restauro, offrendo la possibilità di riprodurre delle opere fino nei minimi dettagli e in modo che la lavorazione rimanga sostenibile e rispettosa nei confronti del materiale originario, del valore storico e del patrimonio culturale a cui appartiene.

Nel corso del 2015 i miliziani dell’ISIS hanno preso possesso del sito archeologico di Palmira, in Siria, e con una serie di azioni successive hanno sfogato il loro odio contro la cultura occidentale: hanno decapitato l’archeologo Khaled Assad, responsabile del sito archeologico, e hanno distrutto opere d’arte e reperti di valore inestimabile. Hanno fatto saltare in aria i templi di Baal e di Baalshamin e, nell’ottobre del 2015, hanno raso al suolo l’Arco di Palmira, un arco di Trionfo costruito tra il secondo e il terzo secolo dopo Cristo e dedicato all’imperatore romano Settimio Severo.

Palmira è un sito dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco e il suo arco distrutto è diventato il simbolo della rinascita, della ricostruzione e della conservazione delle opere appartenenti al patrimonio dell’umanità e alla storia della civiltà che altrimenti andrebbero persi e dimenticati.