Toscana

G5 DI FIRENZE: CONSIGLIO ITALIANO PER I RIFUGIATI (CIR) «NESSUN PASSO AVANTI»

C’è stata “poca chiarezza” nelle proposte dei ministri Schily e Pisanu sullo scopo e la gestione dei centri di accoglienza in Libia e in altri paesi nordafricani. La decisione presa ieri a Firenze dal G5 di rimandare la questione lascia senza soluzione “la necessità di affrontare la situazione di migliaia di persone che disperatamente cercano di arrivare in un luogo sicuro in Europa”. Lo afferma il Cir – Consiglio italiano per i rifugiati – in un comunicato dal titolo “G5 di Firenze: nessun passo avanti”. Il Cir è un cartello di associazioni e movimenti che operano nella cooperazione e nel sociale. Ne fanno parte anche le Acli, la Caritas italiana, la Comunità di Sant’Egiudio e la Fondazione Migrantes della Cei. Le assocazioni denunciano come “inaccettabile” lo stato attuale delle cose per cui migliaia di persone – pur di arrivare in Europa – “non hanno altre alternative se non quella di affidarsi nelle mani di trafficanti di esseri umani e di rischiare la propria vita durante il tragitto per mare”.

“L’Unione Europea e i suoi stati membri – si legge nel comunicato – hanno il dovere di dare la possibilità di arrivare in Italia e in altri paesi europei in modo regolare e protetto”. Se il Piano Schily – Pisanu ha questo obiettivo, il Cir “non può che schierarsi a favore della proposta e anzi offrire la sua collaborazione”. Ma – aggiunge il Cir – alcune condizioni sono “indispensabili”: ci deve essere “da parte degli stati UE una dichiarata disponibilità a rilasciare visti di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati che si trovano nei paesi nordafricani”; “i centri di orientamento devono avere una cogestione internazionale”; “la Libia deve firmare e ratificare la Convenzione di Ginevra sui rifugiati e garantire formalmente il rispetto dei diritti fondamentali della persona nei confronti di tutti gli stranieri presenti sul suo territorio”. Sir