Toscana
G20 agricoltura, da cantine Toscana 60mila bottiglie sostenibili dal tappo all’etichetta
Proprio nei giorni in cui a Firenze non si fa altro che parlare di sostenibilità nell’ambito del G20 dell’agricoltura, le due cantine lanciano sul mercato i loro nuovi vini che sono al 100% biologici e imbottigliati con materiali riciclabili. La nuova linea di prodotti bio, infatti, declina in tutto e per tutto il tema della sostenibilità: la bottiglia è leggera per un minor utilizzo di vetro, il tappo è in sughero certificato Fsc, la capsula è biocompatibile di origine vegetale, l’etichetta è realizzata con carta riciclata, stampata con inchiostri ad acqua e fissata alla bottiglia con colle adesive provenienti dalla gomma naturale. Sono tre, per il momento, le etichette appena uscite sugli scaffali di piccoli negozi e grande distribuzione con circa 60mila bottiglie totali. Un ‘Toscana Igt 2019’, blend di sangiovese proveniente da vigneti diversi; ‘Chianti classico Docg 2018’ dalla zona di San Casciano, sangiovese con una piccola percentuale di vitigni minori, e un ‘Vino nobile Montepulciano Docg 2017’ blend di sangiovese e canaiolo.
Le etichette riportano una frase di Goethe che rivela la filosofia alla base del progetto: “È necessario unirsi, non per stare uniti, ma per fare qualcosa insieme”. L’obiettivo del progetto, infatti, è avviare una collaborazione tra le due cooperative, e poi con tutti coloro che vorranno unirsi al progetto, per proporre agli amanti del vino un nuovo prodotto attento all’ambiente e alla sostenibilità dell’agricoltura. “Per questo primo anno – spiega Alessandro Cardini, direttore generale della cooperativa Castelli di Grevepesa, associata a Confcooperative Toscana Nord, che con oltre 120 aziende associate è la più grande famiglia del Chianti Classico – abbiamo realizzato tre vini: due fatti con i migliori prodotti, uno nostro e l’altro di Montepulciano, e un terzo mettendoci insieme. Un’altra cooperativa agricola di Grosseto ha già aderito al nostro progetto e il prossimo anno ci sarà anche un vermentino”.