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G-8: APPELLO LEADER RELIGIOSI BUSH, «PIÙ AIUTI ALL’AFRICA PER LOTTA A HIV/SIDA»

“Un maggiore investimento da parte degli Stati Uniti e della comunità internazionale nella lotta all’Hiv/Sida in Africa”, che implichi “il rafforzamento delle infrastrutture sanitarie” e un “rinnovato impegno per raggiungere l’obiettivo dell’accesso per tutti ai trattamenti anti-Aids entro il 2010”: lo chiedono 300 leader religiosi di tutto il mondo insieme all’organizzazione ‘Africa Action’, con sede a Washington, in una lettera al presidente statunitense George W. Bush in occasione del vertice dei paesi del G-8 che si riuniscono nel fine-settimana a San Pietroburgo. “A 25 anni dallo scoppio di questa pandemia senza precedenti, l’Hiv/Sida continua ad uccidere milioni di persone ogni anno, soprattutto in Africa, non perché sia un male invincibile ma perché la comunità internazionale non ha fatto quello che era necessario per fermarla. Fino a quando non ci saranno una nuova consapevolezza dell’emergenza e un cambiamento nelle politiche statunitensi e internazionali per trovare una risposta a questa crisi, l’Hiv/Sida resterà una questione permanente e drammatica nel panorama mondiale e l’Africa rimarrà al ‘ground zero’ di questa pandemia globale” si legge nel documento.

Secondo i firmatari della lettera, il Fondo globale per la lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria ha ottenuto buoni risultati in oltre 130 paesi: “Ma il fallimento degli Usa e di altre nazioni ricche nel fornirgli adeguato sostegno lo ha costretto ad affrontare un cronico calo dei fondi a sua disposizione rendendolo incapace di aumentare i suoi programmi per rispondere a tutte le necessità sul terreno. Chiediamo a lei (Bush) di guidare uno sforzo maggiore in occasione del G8 di quest’anno per garantire un incremento significante dei finanziamenti al Fondo. L’Africa – aggiungono – ha bisogno di almeno 250.000 operatori sanitari pagati e preparati. La invitiamo a lanciare, con il resto dei G8, un’iniziativa per i lavoratori del settore che sostenga i programmi di formazione e di aggiornamento professionale per gli operatori del settore e che comporti maggiori investimenti nei sistemi della pubblica sanità”.

In conclusione, i leader religiosi sottolineano che gli sforzi dell’Africa nella lotta all’Hiv/Sida “sono ancora ostacolati dal peso del massiccio debito estero e dalle politiche della Banca Mondiale (Bm) e del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) che limitano le spese sanitarie in molti paesi del Continente. I G8 ha compiuto un importante passo avanti lo scorso anno cancellando il 100% del debito di 18 paesi, 14 africani, nei confronti della Bm e dello Fmi…Ma questo è stato solo il primo passo. Questa misura ha consentito allo Zambia di aumentare l’accesso ai trattamenti sanitari e ad abolire le spese ospedaliere. Ma questo è stato solo un primo passo. Le chiediamo di guidare un’iniziativa per estendere questa sanatoria e assicurare l’immediato azzeramento del debito a tutti gli altri paesi africani che hanno debiti ugualmente illegittime e urgenti necessità sanitarie”.Misna