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Futuro dell’Ue. Tusk: Brexit, «no alle minacce» inglesi. Da Londra «divorzio amichevole»
(Strasburgo) «I Paesi Bassi sono l’Europa. L’Europa è i Paesi Bassi». Con queste parole Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, esprime il sostegno Ue al governo di Amsterdam, in relazione allo scontro diplomatico e politico in atto con la Turchia.
«Esprimiamo – dice prima in inglese e poi in fiammingo – solidarietà agli olandesi. Sì, siamo europei e ne siamo fieri». A Strasburgo per partecipare a un dibattito con gli eurodeputati, Tusk invoca, alla luce dell’ultimo Consiglio europeo e delle celebrazioni per il 60° dei Trattati, «l’unità tra i 27, una unità basata sulla fiducia reciproca». Aggira così il nodo delle cooperazioni rafforzate, e ribadisce ciò che ha affermato ai capi di Stato e di governo al summit della scorsa settimana: «Se volete andare avanti in fretta, andate da soli, se volete andare lontani, procedete insieme». Sul Brexit: «Farò quanto in mio potere perché Ue e Regno Unito restino amici. E le porte dell’Ue rimarranno sempre aperte» per i britannici. Poi specifica: «Ci sono però delle rivendicazioni» per parte inglese «che si trasformano in minacce. Queste non funzioneranno. Vogliamo un divorzio amichevole» da Londra.