Si riaccendono i riflettori sulla Buitoni di Sansepolcro dopo il lungo silenzio che in questi ultimi mesi aveva avvolto lo stabilimento di pasta e fette biscottate biturgense. Sono passati praticamente due anni dall’arrivo della nuova proprietà guidata dall’azionista di riferimento della Tmt Group Angelo Mastrolia, campano 46enne che si era presentato all’opinione pubblica biturgense non certo nel migliore dei modi, con un arresto relativo ad una vicenda del tutto estranea all’azienda tiberina. «Ho mantenuto le promesse sull’occupazione», dice ora l’imprenditore campano in un intervista rilasciata al periodico l’Eco del Tevere. Parole che in buona parte trovano conferma nei fatti.Al momento alla Buitoni i livelli occupazionali sono stati mantenuti e nessuno si trova in cassa integrazione. Un risultato certo non da poco considerando anche il fatto che ci troviamo in un periodo di crisi economica di cui anche il comparto alimentare, seppur in maniera minore rispetto altri settori, ne ha risentito gli effetti. Unico neo la vicenda relativa ai contrattisti e agli interinali. Si tratta in entrambi i casi di giovani lavoratori: nel primo caso non saranno rinnovati i contratti agli operai che si trovavano in azienda da 36 mesi. Dopo questo periodo, infatti, la legge prevede che i lavoratori vengano assunti in modo definitivo opzione che però non verrà attivata. Così una ventina di operai si ritroverà di fatto senza lavoro, con l’impossibilità di vedersi attivato un nuovo contratto a tempo determinato.Una sorte simile è toccata ad una settantina di interinali. C’è poi da mettere in conto la ben nota vicenda degli ex Ce.Di. Settantuno lavoratori di una cooperativa esterna alla Buitoni che di punto in bianco si sono ritrovati senza commesse e senza posto. Un caso che ha creato non poche spaccature e polemiche tra gli stessi lavoratori e anche nel mondo sindacale e che se da un punto di vista aziendale è stato rubricato alla voce «riorganizzazione interna», da un punto di vista istituzionale ha visto troppo immobilismo.Il rischio è che si sia fatto passare il concetto per cui esistono lavoratori di serie A e di serie B. Su questo fronte si poteva e si doveva fare di più per garantire un futuro a quei dipendenti e alle loro famiglie.C’è poi la questione degli investimenti. Annunciati e messi in atto da Mastrolia, anche se il settore pasta sembra in prospettiva destinato a calare nella fabbrica biturgense, a favore dell’altra fabbrica Buitoni sempre di proprietà del campano, situata a Eboli. Meglio il settore forno che potrebbe diventare il vero fiore all’occhiello dello stabilimento biturgense. Un segnale positivo in questo senso è l’avvio di una campagna pubblicitaria sulle reti nazionali dedicata proprio a questo tipo di prodotti. In ogni caso la Valtiberina non dovrebbe abbassare l’attenzione su una delle aziende più importanti per il territorio.di Lorenzo Canali