Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Furti sacri: l’appello della Procura.

Le indagini dei carabinieri di Asciano e di Rapolano hanno dato ottimi risultati: ben 1200 pezzi, per un valore stimato di oltre 300mila euro, rubati in chiese e ville dell’Aretino, del Lazio e dell’Umbria tra il settembre 2007 e la fine del 2008, sono stati ritrovati in un magazzino di Lucignano. Oggetti come mobili di sacrestia, candelabri, cornici, quadri di valore, immagini sacre, reliquiari, turiboli, navicelle porta incenso, libri antichi e attrezzi vari costituiscono la refurtiva che due rigattieri, ora sottoposti a provvedimento restrittivo, avevano ricettato. Una parte di quanto recuperato è già stato riconsegnato ai legittimi proprietari, ma oltre trecento oggetti sono ancora in attesa di un padrone. Per questo la Procura di Arezzo rivolge un appello a cittadini e sacerdoti delle zone di Cortona, Siena, Tuoro sul Trasimeno, Città di Castello, Passignano, Acquapendente, Montefiascone, Pienza (dove recentemente sono stati denunciati furti) a contattare le caserme di Asciano (allo 0577.71.81.07) e Rapolano Terme (allo 0577.72.40.27) per procedere ad un eventuale riconoscimento degli oggetti. Il furto di oggetti sacri è un problema che torna spesso alla ribalta sia nella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro sia nelle diocesi limitrofe. Proprio per questo motivo, un anno fa, la nostra diocesi aveva messo a punto un decalogo per far fronte a furti e profanazioni. Nella lista delle indicazioni si invitava le parrocchie a fare in modo che le chiavi della chiesa fossero in possesso solo del parroco o di una persona di sua fiducia, evitando di consegnarle a più persone. Inoltre si suggeriva di trasferire le suppellettili, i paramenti e i vasi sacri nella canonica o nei locali che la Curia mette a disposizione. Richiesta principale che arrivava dalla diocesi era quella di dotare le chiese e le canoniche di sistemi di allarme per scongiurare gli attacchi. In ogni caso, una volta avvenuto il furto, il sacerdote è tenuto ad avvertire l’ordinario diocesano, il vicario foraneo e a presentare denuncia alle forze di polizia. Particolare attenzione va riservata alle specie consacrate.