Toscana

FUNERALI PETRI: MONS. BASSETTI, CHIESA PORTAVOCE DESIDERIO DI UNITA’

Erano presenti le massime autorità dello Stato ai funerali di Emanuele Petri celebrati nel Duomo di Arezzo dal vescovo mons. Gualtiero Bassetti. Prima dell’inizio della cerimonia funebre la signora Petri ha incontrato nella sacrestia del Duomo, il presidente del Senato Marcello Pera, il presidente della Camera, Pierferdinando Casini, il vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini e il capo della polizia Gianni De Gennaro. Anche il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi si è intrattenuto per alcuni minuti con la vedova dell’agente ucciso dai terroristi, appuntandole sul petto la medaglia d’oro al valore conferita al marito.

In apertura dell’omelia il vescovo mons. Gualtiero Bassetti ha rivolto parole di affetto alla moglie dell’agente ucciso, Alma, al figlio Angelo e ai fratelli di Emanuele Alessandro, Leopoldo, Maria Elisa: «so che nella fede trovate forza e sostegno per affrontare il dramma che vi ha colpito». Ha poi aggiunto che «la comunità cristiana è vicina col proprio affetto e la propria solidarietà, oltre che alla famiglia, alle forze dell’ordine, in particolare alla Polizia di Stato, che ancora una volta ha pagato un tributo di sangue alla lotta contro il terrorismo e l’eversione, in difesa delle istituzioni democratiche e della sicurezza di ogni cittadino».

«Un abbraccio ideale – ha detto ancora Bassetti – deve unire tutti noi a quanti – forze dell’ordine, investigatori, magistrati e uomini e donne delle istituzioni – operano ogni giorno contro una criminalità che semina morte e dolore. La comunità cristiana non può non condannare con forza ogni forma di lotta violenta contro le cose e contro le persone, che giunge fino ad annientare il bene più prezioso, la vita».

«Nella terribile logica del terrorismo – ha proseguito il vescovo di Arezzo – l’altro non è più un fratello, un padre, un marito: è un oggetto che si identifica col nemico da abbattere; nemico rispetto al quale ogni azione è lecita e giustificata. È allora necessario che ciascuno di noi riscopra in chi gli sta accanto l’immagine di Dio; il volto di un fratello da amare. È quanto mai urgente un salto di qualità nei nostri rapporti umani; in famiglia, al lavoro, nell’ambito dell’impegno sociale e politico; relazioni che non possono prescindere dal rispetto della persona umana e della vita, valori condivisi alla cui tutela deve rivolgersi l’agire di ciascuno». Bassetti ha avuto parole di pietà anche verso i terroristi: «mentre affidiamo alla giustizia e alla misericordia di Dio l’anima di chi ha perso la vita in questo folle gesto – ha detto – vogliamo pregare perché i loro cuori di pietra siano trasformati dalla Grazia in cuori di carne, il loro disprezzo ed odio per la vita, in impegno per la crescita e lo sviluppo della società»

«La Chiesa – ha detto ancora Bassetti -, condannando con forza l’atto di aggressione alle istituzioni democratiche, si fa portavoce di un profondo desiderio di unità che scaturisce dal cuore della gente in questi momenti tragici». «Non un’unità di facciata – ha precisato il vescovo – nè soltanto una comunione di intenti; il Paese chiede che ogni forza politica, ogni movimento ed ogni associazione, riscopra la forza unificante e vivificante dei valori democratici condivisi, veri pilastri della convivenza civile». «Il confronto democratico – ha detto ancora – e le legittime forme di partecipazione alla vita civile e politica sono le uniche strade per una società più giusta. Ma esse passano necessariamente dal rispetto e dalla legittimazione delle idee e delle tesi dell’altro, dalla discussione leale e pacata, dall’attenzione e dall’impegno degli uni per la realizzazione del bene degli altri».

«Piango anch’io la scomparsa di un uomo buono»: così l’arcivescovo di Perugia monsignor Giuseppe Chiaretti ha definito il sovrintendente di polizia Emanuele Petri in un messaggio che è stato letto in apertura dell’omelia dal vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro Gualtiero Bassetti. «Non potendo esserlo di persona – ha scritto Chiaretti – sono spiritualmente partecipe alle preghiere e alle solenni onoranze funebri per Emanuele Petri, vittima della follia omicida di chi illusoriamente pensa di cambiare a suo modo il mondo ammazzando i migliori. Di un uomo buono, infatti, si tratta: un uomo che guadagnava il pane per sè e per la famiglia servendo onestamente lo Stato, e poi aiutava seriamente le persone in difficoltà». «L’ho conosciuto – racconta l’arcivescovo – in un momento di gioia quando, felice, mi ha accompagnato con un corteggio di motociclette in occasione della visita pastorale a Tuoro; mentre la sua gentile consorte, così piena di fede, si prestava come sempre per servire in parrocchia. Ne piango anch’ io la scomparsa, ma ne ricordo a benedizione la figura e l’esempio. È con questi uomini e con queste famiglie che si fa un’ Italia migliore». L’arcivescovo di Perugia celebrerà alle 14.30, nella chiesa parrocchiale di Tuoro sul Trasimeno, il rito funebre di Petri che poi sarà tumulato nel cimitero cittadino.