Toscana

FUNERALI GEMAYEL, CHAHWAN (GIOVANI CATTOLICI): «LA FORZA DEL LIBANO È IL DIALOGO»

“Centinaia di migliaia di giovani libanesi, cristiani e musulmani, in piazza martiri hanno accompagnato, tutti insieme, la salma di Gemayel verso la cattedrale di San Giorgio. È la risposta più grande e forte che il Libano poteva dare dopo l’attentato al ministro cristiano”. È quanto afferma Tanios Chahwan, segretario generale della Commissione dei giovani cattolici del Medio Oriente, che opera in seno al Consiglio dei Patriarchi cattolici d’Oriente, commentando i funerali del politico cristiano libanese. Raggiunto telefonicamente a Beirut Chahawan ha dichiarato al SIR che “la Chiesa continuerà a lavorare per costruire la democrazia in Libano impegnandosi nel dialogo con i fratelli musulmani, come da sempre avviene nella nostra terra”.

Il segretario generale ricorda che “i giovani delle due religioni, intorno al patriarca maronita il card. Mar Nasrallah Boutros Sfeir, partecipano a queste esequie. Ed è veramente importante il fatto che sia il patriarca a celebrare i funerali, è la prima volta che accade in una situazione del genere. È la prova che, una volta di più, consolida il dialogo tra le culture e le religioni. Quando il patriarca è entrato in cattedrale si sono levati applausi fortissimi. Vicino a lui vi sono anche i maggiori leader libanesi politici e musulmani. La forza del Libano è questa: la volontà del dialogo”.

Circa le cause dell’attentato Chahwan non ha dubbi: “È stato il tentativo di boicottare il tribunale internazionale annunciato dall’Onu per accertare i crimini politici commessi nel Paese dal 2004, a partire dall’assassinio dell’ex premier Rafic Hariri ma anche di minare alle fondamenta il dialogo tra cristiani e musulmani. Ma la divisione non ci sarà”. Intanto ieri il governo libanese ha accettatola proposta dell’Onu. La procedura ora prevede che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite approvi a sua volta il tribunale e lo restituisca a Beirut, per la sigla definitiva. Sir