Toscana

FUNERALI CADUTI NASSIRIYA: MONS. BAGNASCO, «EROI CHE VOLEVANO SEMPLICEMENTE FARE DEL BENE»

“Il cuore dell’Italia è qui, e pulsa per i caduti di un nuovo, ville attentato a Nassiriya”. Così mons. Angelo Bagnasco, ordinario militare per l’Italia, ha ricordato il capitano Nicola Ciardelli, il maresciallo capo Franco Lattanzio, il maresciallo Carlo De Trizio, durante l’omelia dei solenni funerali di Stato, celebrati oggi a Roma, nella Basilica di S.Maria degli Angeli.

Bagnasco ha definito quelle dei militari italiani e del caporale rumeno Anku Bogdam che ha peso la vita insieme a loro “vite spente da un lampo, in modo brutale e con totale disprezzo per la vita umana, mentre erano intenti al generosi adempimento della missione di pace, come ha ricordato il Papa nell’affettuoso telegramma per il quale gli siamo profondamente grati”, ha aggiunto il presule.

Esprimendo “l’affetto, la solidarietà indiscussa e l’ammirazione incondizionata” a loro e ai loro congiunti, Bagnasco ha proseguito: “Il loro spirito non abbandona tutti noi, espressione viva e consapevole del nostro popolo giustamente fiero,come hanno testimoniato in modo commovente i familiari, di questi suoi figli che volevamo semplicemente e decisamente fare del bene. A chi? A tutti, ma innanzitutto ai più deboli”.

“Quando la consapevolezza della fatica e dei rischi è congiunta e sostenuta dalla nobiltà delle motivazioni, servire cioè la causa della sicurezza, dell’ordine, della giustizia,della pace, cioè dl bene comune – ha proseguito l’ordinario militare – allora emerge e si staglia l’eroismo, quello che è lontano dalla retorica perché vero, che non cerca esibizioni e applausi perché umile, che si sostanzia della buona coscienza di fronte a sé; agli uomini a a Dio, sorgente e garante di ogni valori”.

“Per questo – ha commentato mons. Bagnasco durante l’omelia – il loro sacrificio non sarà vano:ogni frammento di bene e di sincera dedizione è una scintilla di eternità che non sarà mai spenta e che va a costruire, forse lentamente ma inesorabilmente un’umanità migliore. Esso monito per tutti”.Poi l’ordinario militare ha tracciato una sorta di ritratto, dai toni familiari, dei tre militari caduti: ”Loro erano così: così li ricordano i parenti che ringraziamo per l’esempio che ci hanno dato nel condividere non solo gli affetti profondi on i loro cari, ma anche la partecipe consapevolezza del loro lavoro, anzi della loro missione.Non finiremo di circondarli di profondo e affettuoso rispetto”.

Rivolgendo, poi, un “pensiero grati ai colleghi delle vittime”, di cui ha elogiato “la bontà ed il coraggio” e che ha definito “profondamente colpiti ma non abbattuti”, mons. Bagnasco ha concluso: “I nostri caduti sono espressione di quel patrimonio di nobile generosità e di straordinario umanesimo che brilla in modo particolare nei nostri militari all’estero: che nutre un sacro rispetto per la vita umana; che bandisce la contrapposizione e la conflittualità esasperata; che ispira costanti e saggi atteggiamenti di dialogo, di intelligente comprensione della complessità; che suggerisce realistiche e pazienti soluzioni. Il Signore guarda tutti: accolga in Cielo i nostri caduti, conforti le loro famiglie, sostenga i nostri militari, benedica il nostro popolo, fecondi il patrimonio spirituale, morale, religioso della nostra amata Patria”.

“Apri loro le porte del Paradiso, e a noi, che restiamo quaggiù, dona consolazione con le parole della fede”. Con queste parole, che hanno preceduto la preghiera dell’eterno riposo, mons. Angelo Bagnasco, ha concluso il rito solenne dei funerali dei caduti di Nassiriya, celebrati oggi a Roma, nella Basilica di S. Maria degli Angeli. Momento culminante della cerimonia funebre, oltre all’omelia, il rito del commiato, salutato dal suono della tromba che (per la terza volta durante la celebrazione funebre) ha intonato il “silenzio” militare. Prima del rito del commiato, il capitano Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valor militare, ferito a Mogadiscio ma tuttora in servizio, ha letto la “preghiera del soldato”, mentre a leggere la “preghiera del carabiniere” è stato il tenente Giorgio Azzarita, del nucleo radiomobile di Roma, diretto superiore del maresciallo Lattanzio.

Mentre i tre feretri, avvolti nella bandiera tricolore e portati a spalle dagli ufficiali della Folgore, uscivano dalla Basilica, la folla che gremiva la chiesa li ha salutati con un lungo applauso. All’esterno, mons. Bagnasco, con il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, il presidente del Senato, Franco Marini, il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e le autorità presenti hanno atteso le tre bare per il picchetto d’onore. Sir

L’Italia commossa rende omaggio ai tre caduti