Italia
FUNERALI BRANCA: CARD. CÉ, LO STILE E IL RIGORE ASCETICO DI UN TESTIMONE DELLA CULTURA ITALIANA
Un “testimone della cultura italiana” il cui “rigore ascetico” derivava dalla una fede professata e vissuta “senza esibizioni e con disarmata semplicità”. Così il card. Marco Cè, patriarca emerito di Venezia, ha definito Vittore Branca, italianista di fama mondiale, morto improvvisamente Venezia venerdì scorso. “Studioso, ricercatore rigoroso e instancabile”, ma anche “militante audace nella resistenza” e “parte attiva nella rinascita del Paese”: queste alcune parole usate da Cè nell’omelia pronunciata oggi per i funerali, svoltisi nella chiesa di Santo Stefano a Venezia, in cui Branca “con umile semplicità, insieme alla signora Olga, alimentava la sua fede”.
Ripercorrendo i tatti salienti della sua lunga esistenza, il cardinale ha ricordato “il suo impegno giovanile nella resistenza e nella ricostruzione della patria”, ma anche il “rigore ascetico con cui ha condotto i suoi studi di autentico umanista, spaziando su vasti orizzonti con infaticabile passione per la ricerca, cioè per cui valori dello spirito per cui l’uomo e grande, capace di verità e libertà”. E proprio queste ultime due parole, secondo il patriarca, si trova “la chiave interpretativa della sua vita”, caratterizzata appunto dalla “ascetica” della “ricerca della verità e della libertà”.