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FUNERALI AGNELLI: CARD. POLETTO, «UNA GRANDE APERTURA AL MISTERO DI DIO»

E’ opinione diffusa che uomini così potenti e importanti vivano con l’illusione di bastare a se stessi mentre in lui ho potuto constatare una grande apertura al mistero di Dio e sincera fiducia nel suo amore”, sono le parole dell’arcivescovo di Torino, card. Severino Poletto pronunciate nell’omelia per le esequie di Giovanni Agnelli. Nel duomo di Torino, ieri mattina, a dare l’ultimo saluto cristiano a Giovanni Agnelli erano presenti le più alte cariche dello Stato: il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con la moglie Franca, il Presidente del Senato Marcello Pera, della Camera Pierferdinando Casini, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, l’ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, ministri, politici, amministratori e numerosi esponenti dell’economia italiana. Sul sagrato c’erano almeno diecimila persone. Il cardinale ha affidato alla Vergine della Consolata, alla quale l’Avvocato si sentiva profondamente legato, “i familiari e i molti che sentono in modo più vivo il vuoto lasciato dalla sua partenza da questo mondo”.

Al termine dell’omelia l’arcivescovo di Torino ha voluto sottolineare l’importanza della Fiat per Giovanni Agnelli: “La sua azienda che in questi tempi sta attraversando un momento di seria difficoltà deve non solo essere rilanciata, ma deve rimanere ancorata alla sua e nostra amata Torino. Questa per lui era una convinzione sicura e non faceva mistero di credere che, come sempre, anche questa volta la crisi si sarebbe superata. Ci auguriamo che il suo auspicio si avveri. Questo potrebbe essere il primo frutto che può maturare dal dolore che tutti hanno dimostrato per la sua scomparsa e che ora deve tradursi in una rinnovata volontà di dialogo tra azienda, istituzioni e sindacati”. Al termine della cerimonia la salma è stata tumulata nel cimitero di Villar Perosa.Sir