Vita Chiesa

Funerale Desirée Mariottini: don Fabiani, «responsabili cosa pubblica intervengano contro ogni violenza»

«In questa chiesa Desirée da me ha ricevuto la Prima Comunione e, qualche anno dopo, la Cresima. Non avrei mai pensato che un giorno, oggi, sarei stato io stesso a darle l’ultimo saluto». Esordisce così don Livio Fabiani, parroco di San Valentino a Cisterna di Latina, l’omelia per le esequie di Desirée Mariottini, la sedicenne trovata morta a Roma il 19 ottobre scorso in un palazzo del quartiere San Lorenzo. La ragazza viveva a Cisterna insieme con i nonni. «In questo momento vorrei invitare tutti voi a dimenticare ciò che i giornali e gli altri mezzi di comunicazione nel bene e nel male, nella verità e nella menzogna, ci hanno presentato. Stringiamoci intorno a Desirée e ai suoi famigliari. Facciamo loro sentire la nostra vicinanza e il nostro affetto. Ma soprattutto cerchiamo di ricevere, nella gioia e nel dolore, il messaggio umano e cristiano che deriva da questo nostro stare insieme». L’invito di don Fabiani, in una chiesa gremita e con molte persone rimaste anche fuori, si coniuga con il messaggio delle letture scelte per la celebrazione.

Dal brano del Secondo Libro dei Maccabei, don Livio coglie un invito alla preghiera e al perdono: «In questo momento offriamo il sacrificio di Cristo perché Desirée e noi tutti, perdonati dal peccato, possiamo godere i frutti della risurrezione di Cristo». La chiesa di San Valentino è la stessa in cui lo scorso 9 marzo sono state celebrate le esequie di Martina e Alessia Capasso, le due sorelline uccise dal padre che poi si è suicidato. La madre delle due bambine, Antonietta Gargiulo, impegnata nella parrocchia di San Valentino, è stata ricevuta alcune settimane fa in udienza da Papa Francesco.

Il racconto della morte di Gesù secondo Luca e l’annuncio alle donne della Risurrezione è il brano evangelico proclamato durante la Messa, in cui insieme al parroco don Livio Fabiani concelebra, tra gli altri, anche il parroco del quartiere San Lorenzo a Roma dove la ragazza è stata trovata morta. «Noi oggi siamo qui per pregare per Desirée per sentirci popolo, popolo che crede nella risurrezione», prosegue don Fabiani: «E allora, anche se il dolore ci opprime, lasciamoci riempire da questa Fede in Gesù Risorto. Maria, la Madre di Gesù e Desirée purificata dalla morte, ci siano di aiuto in questo cammino».

«Anche se la mia voce è debole e flebile, mi permetto di fare un appello a tutti i responsabili della cosa pubblica, grandi o piccoli, centrali o periferici che essi siano, a vigilare, a controllare e a intervenire a tempo debito contro ogni forma di violenza senza aspettare che questa violenza esploda e che si ripeta ciò per cui oggi stiamo piangendo. E la nostra preghiera sia anche per questo». È un invito accorato quello di don Livio Fabiani, durante il funerale di Desirée, per la cui morte sono al momento in carcere quattro persone con l’accusa di violenza sessuale di gruppo, cessione di droga e omicidio volontario della sedicenne di Cisterna. Un appello che arriva diretto ai diversi rappresentanti delle autorità civili locali, regionali e ai rappresentanti dell politica nazionale presenti.

«Per rendere piena la nostra partecipazione siamo invitati a pensare alle tante violenze che oggi opprimono l’umanità: non solo la guerra ma la prepotenza, l’ingiustizia, la miseria e la povertà, la solitudine, l’abbandono… cose che tante volte sono all’origine dei vizi che schiavizzano l’uomo e lo rendono violento», aggiunge il parroco.