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Fukushima 10 anni dopo. La preghiera per le vittime e il ricordo dell’impegno discreto dei cattolici
La comunità cattolica nipponica, su invito dei Vescovi, dopo un minuto di silenzio, si è unita spiritualmente per commemorare il 10° anniversario del terremoto dell’11 marzo 2011, il quarto più grande nel mondo dal 1900 e la cui magnitudo 9,0 della scala Richter è stata la più forte mai registrata in Giappone, provocando il violento tsunami che causò migliaia di morti, inghiottì case, campi, automobili, provocò incendi e danneggiò le centrali nucleari di Fukushima. Nella preghiera di commemorazione sono state ricordate le vittime del disastro il cui bilancio a 10 anni di distanza è ancora incerto.
I primi volontari della Caritas furono inviati immediatamente nelle otto parrocchie situate nelle aree più danneggiate, Miyagi, Itawe, e Fukushima,dove fecero base per svolgere tutte le attività di supporto per aiutare i superstiti.
Prima del saluti, il segretario della diocesi chiede di poter approfittare dello spazio offerto dal Sirper ringraziare il mondo cattolico italiano per la vicinanza e l’aiuto offerto alla popolazione della diocesi di Sendai,“segno tangibile – afferma convinto – della cattolicità della Chiesa”.