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Fratelli d’Italia l’importante è spendere

di Umberto FolenaLa famiglia italiana è veramente un problema. Nel senso che non consuma come dovrebbe. Anziché scialacquare, resiste. Adesso arriva Natale ed è il momento buono per un serio esame di coscienza. Una volta, ai tempi della paleotelevisione con i valvoloni e il Canale nazionale, in chiesa trovavi quei simpatici foglietti con su scritto uno sterminato menù di peccatucci e peccatacci, giusto per rinfrescarti la memoria, che in genere è assolutoria.

Adesso, con la neotelevisione dei mille canali più uno, ci pensano gli spot. Come quello del tale che si sente dire grazie da tutti perché ha fatto la spesa (spot Upa, l’associazione che riunisce le aziende che fanno pubblicità). Non sappiamo che cos’abbia comprato, l’importante è che abbia speso: facendo circolare denaro, il Pil s’impenna e il Paese avanza. Gli italiani sono assai più virtuosi d’un tempo quando, orrore, erano i primi risparmiatori d’Europa. Venivano perfino a scuola – ricordate? – a illustrarci la virtù del risparmio, del mettere da parte. Sbagliato! Bisogna spendere. Quello che abbiamo in tasca. E pure quello che non abbiamo: un altro spot ci suggerisce come indebitarci per andare in vacanza.

Così adesso sono un sacco gli italiani che spendono tutto senza mettere da parte niente: dei veri patrioti. Le famiglie no. Ce ne sono ancora alcune che resistono, pensano al futuro, e pure per Natale si lambiccano il cervello alla ricerca del regalo utile, perfino intelligente, e risparmioso. No, le famiglie sono un osso duro. Infatti il tale dello spot Upa è un single. E che dire di quello sposino che stressa la moglie perché faccia ogni mattina il test di gravidanza? Vorrebbe comprarsi la station wagon (sw), ma senza figli si sente strano. Ma no, compratela ugualmente, suggerisce lo spot, preoccupato non della denatalità, ma di smaltire tutte quelle sw, che un tempo si chiamavano familiari e per venderle han dovuto cambiargli il nome. Ieri acquistavamo la sw perché eravamo pieni di figli, oggi cerchiamo di fare figli perché siamo pieni di sw. Orsù dunque consumiamo patriotticamente, spendendo tutto quel che abbiamo con ottimismo, vero Tonino Guerra? E mai l’ottimismo ci apparve tanto triste. Di questi tempi, è consentito essere (un pochino) pessimisti? Che cosa dice il foglietto, sarà un peccato o una virtù?