Vita Chiesa
Francesco, udienza: «Il Battesimo non è una formalità»
Insieme all’Eucaristia e alla Confermazione, ha esordito il Papa, il Battesimo forma la cosiddetta «iniziazione cristiana»:, che costituisce «un unico, grande evento sacramentale che ci configura al Signore e fa di noi un segno vivo della sua presenza e del suo amore». «Può nascere in noi una domanda», l’interrogativo di fondo di Papa Francesco: «È davvero necessario il Battesimo per vivere da cristiani e seguire Gesù? Non è in fondo un semplice rito, un atto formale della Chiesa, per dare il nome a un bambino o bambina?». «Non è lo stesso un bambino battezzato o no, una persona battezzata o no», ha detto il Papa a braccio spiegando che attraverso il Battesimo «veniamo immersi in quella sorgente inesauribile di vita che è la morte di Gesù, il più grande atto d’amore di tutta la storia; e grazie a questo amore possiamo vivere una vita nuova, non più in balìa del male, del peccato e della morte, ma nella comunione con Dio e con i fratelli».
Un «consiglio», anzi un «compito a casa»: ad assegnarlo ai fedeli, come «ho fatto due o tre volte qui in piazza», ha detto lui stesso, è stato il Papa, che è tornato a chiedere ai fedeli: «Chi di voi sa la data del vostro Battesimo? Alzi la mano!». «Pochi, non sento tanto entusiasmo», il commento sempre a braccio di Papa Francesco: «Ma è importante – ha proseguito – sapere la data in cui sono stato immerso nella corrente di salvezza di Gesù». E allora il «consiglio» del Papa: «Oggi, a casa, cercate, domandate la data del Battesimo, e così saprete qual è stato il dono tanto bello del Battesimo. Lo farete? Sì, perché è conoscere una data felice». Al termine della catechesi, il Papa è tornato ad ammonire i fedeli: «Non dimenticate il compito di oggi: cercate, domandate la data del vostro Battesimo. Come so la data della mia nascita, so anche la data del mio Battesimo, perché è un giorno di festa».
Grazie al Battesimo siamo «portatori di una speranza nuova», la speranza di percorrere «una strada di salvezza tutta la vita, e questa speranza niente e nessuno la può spegnere, perché la speranza nel Signore non delude mai», ha detto il Papa, secondo il quale grazie al Battesimo «siamo capaci di perdonare e di amare anche chi ci offende e ci fa del male» e «riusciamo a riconoscere negli ultimi e nei poveri il volto del Signore che ci visita e si fa vicino». «Molti di noi non hanno il minimo ricordo della celebrazione di questo sacramento, ed è ovvio, se siamo stati battezzati poco dopo la nascita», ha detto il Papa. Ma il rischio è di «perdere la coscienza di quello che il Signore ha fatto in noi, del dono che abbiamo ricevuto». Allora «finiamo per considerarlo solo come un evento che è avvenuto nel passato, per cui non ha più nessuna incidenza sul presente». Per il Papa, invece, «siamo chiamati a vivere il nostro Battesimo ogni giorno»: «Se riusciamo a seguire Gesù e a rimanere nella Chiesa, pur con i nostri limiti e le nostre fragilità, è proprio per il sacramento nel quale siamo diventati nuove creature e siamo stati rivestiti di Cristo».
«Nessuno può battezzarsi da sé». A ricordarlo è stato il Papa, che nella catechesi dell’udienza generale di oggi ha definito il Battesimo «una catena di grazia, un atto di fratellanza, di filiazione alla Chiesa». «Possiamo chiederlo, desiderarlo, ma abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci conferisca questo sacramento nel nome del Signore», ha detto il Papa, spiegando che il Battesimo «è un dono che viene elargito in un contesto di sollecitudine e di condivisione fraterna». Nella celebrazione del Battesimo, ha proseguito Papa Francesco, «possiamo riconoscere i lineamenti più genuini della Chiesa, la quale come una madre continua a generare nuovi figli in Cristo, nella fecondità dello Spirito Santo». «Chiediamo di cuore al Signore di poter sperimentare sempre più, nella vita di ogni giorno, la grazia che abbiamo ricevuto con il Battesimo», l’auspicio finale del Papa: «Incontrandoci, i nostri fratelli possano incontrare dei veri figli di Dio, veri fratelli e sorelle di Gesù Cristo, veri membri della Chiesa».
In piazza, per la prima udienza generale del 2014, c’erano anche gli artisti del Golden Circus di Liana Orfei, a Roma per il Festival internazionale di Roma-Capitale. Sono circa novemila, secondo dati forniti dalla Prefettura della Casa Pontificia, i fedeli che hanno assistito al tradizionale appuntamento del mercoledì. Papa Francesco, come è ormai consueto, li ha salutati con un lungo giro della «papamobile», privilegiando gli abbracci e i baci ai bambini. Prima di arrivare sul sagrato, il Papa è stato salutato da cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, che gli ha presentato i giocatori della squadra di calcio della Sampdoria.