Vita Chiesa
Francesco all’arcivescovo anglicano Welby: impegno comune per la pace e i poveri, vita e famiglia
«So che Vostra Grazia – ha detto il Papa – è particolarmente sensibile a tutte queste tematiche, nelle quali condividiamo molte idee». Giunto ieri sera a Roma e in partenza oggi stesso per Londra, la visita dell’arcivescovo anglicano sarà intensa per la serie di appuntamenti e colloqui ma breve. E’ la prima volta che l’arcivescovo Welby e il Papa si incontrano anche perché entrambi hanno iniziato il loro ministero quasi contemporaneamente e questa coincidenza ha impedito loro di conoscersi personalmente prima. E’ il papa stesso a ricordarlo: «avendo iniziato i nostri rispettivi ministeri a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, avremo sempre un motivo particolare per sostenerci a vicenda con la preghiera».
«Tra i nostri compiti vi è quello di dare voce al grido dei poveri, affinché non siano abbandonati alle leggi di un’economia che sembra talora considerare l’uomo solo in quanto consumatore», ha detto papa Francesco . Scelto lo scorso febbraio come 150° arcivescovo di Canterbury, Justin Welby è un esperto di economia avendo lavorato per 11 anni come manager nell’industria petrolifera. Con Papa Francesco condivide la passione per la giustizia sociale e la lotta contro la povertà. Due giorni fa, parlando ad una platea di manager e politici, ha addirittura citato l’enciclica di Benedetto XVI Caritas in Veritate. Nel ricevere oggi Welby in Vaticano, il Papa ha parlato anche del comune impegno per «una maggiore giustizia sociale, per un sistema economico che si ponga al servizio dell’uomo e al vantaggio del bene comune».
«Noi cristiani portiamo la pace e la grazia come un tesoro da donare al mondo, ma questi doni possono produrre frutti soltanto quando i cristiani vivono e lavorano insieme in armonia», ha aggiunto ancora papa Francesco che ha ricordato gli appelli lanciati dall’arcivescovo alle autorità per «trovare una soluzione pacifica al conflitto siriano, che garantisca anche la sicurezza di tutta la popolazione, incluse le minoranze, tra le quali ci sono le antiche comunità cristiane locali». Da qui, la sottolineatura del ruolo dei cristiani nel portare il dono della pace al mondo e «contribuire a costruire relazioni di rispetto e pacifica convivenza con quanti appartengono ad altre tradizioni religiose e anche con i non credenti».