Vita Chiesa
Francesco ai medici: curare un malato nel corpo e nello spirito
“La ricerca scientifica – ha osservato il Pontefice – ha moltiplicato le possibilità di prevenzione e cura, ha scoperto terapie per il trattamento delle più varie patologie. Anche voi lavorate per questo: un impegno di alto valore, per dare risposta alle attese e alle speranze di molti malati in tutto il mondo”. Ma, ha evidenziato il Santo Padre, “perché si possa parlare di salute piena è necessario non perdere di vista che la persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio, è unità di corpo e spirito. Questi due elementi si possono distinguere ma non separare, perché la persona è una”. Dunque “anche la malattia, l’esperienza del dolore e della sofferenza, non riguardano solo la dimensione corporea, ma l’uomo nella sua totalità”. Da qui “l’esigenza di una cura integrale, che consideri la persona nel suo insieme e unisca alla cura medica anche il sostegno umano, psicologico e sociale, l’accompagnamento spirituale e il sostegno ai familiari del malato”.
Perciò, ha proseguito il Papa riprendendo Giovanni Paolo II nel Motu Proprio “Dolentium hominum”, “è indispensabile che gli operatori sanitari ‘siano guidati da una visione integralmente umana della malattia e sappiano attuare un approccio compiutamente umano al malato che soffre’”. Per Francesco, “la condivisione fraterna con i malati ci apre alla vera bellezza della vita umana, che comprende anche la sua fragilità, così che possiamo riconoscere la dignità e il valore di ogni essere umano, in qualunque condizione si trovi, dal concepimento fino alla morte”. Il Pontefice ha ricordato l’inizio domani della “Settimana Santa, che culmina nel Triduo della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù”. Qui, ha fatto notare, “la sofferenza umana è assunta fino in fondo e redenta da Dio. Da Dio-Amore. Solo Cristo dà senso allo scandalo del dolore innocente. A Lui, crocifisso e risorto, anche voi potete sempre guardare nel compimento quotidiano del vostro lavoro. E ai piedi della Croce di Gesù noi incontriamo anche la Madre addolorata. Ella è Madre dell’umanità intera, ed è sempre presente vicino ai suoi figli malati e infermi. Se la nostra fede vacilla, la sua no. Maria sostenga anche voi e il vostro impegno di ricerca e di azione”.