Vita Chiesa

Francesco ai bambini: «Lottare uno accanto all’altro per l’amore»

I piccoli sono di Napoli (400 dai rioni Barra, Mercato, Miano, Scampia, Sanità) e di Roma (100 dai quartieri Laurentino-Trigoria e Colle Prenestino). È stata l’ultima tappa del “Cortile dei Bambini”, iniziativa organizzata con il sostegno della Fondazione con il Sud. Il primo incontro si è svolto ad aprile con un programma «culturale» attorno alle Catacombe di San Gennaro a Napoli con 400 bambini delle scuole di Napoli che hanno partecipato a 12 laboratori, realizzati da associazioni e cooperative del territorio e ad attività capaci di declinare il tema dell’iniziativa, avvicinando i ragazzi al concetto di bellezza, arte e cultura. Questa “pedagogia culturale” ha permesso di trasmettere messaggi umani e spirituali forti a bambini che purtroppo, a causa della loro posizione sociale e della loro giovane età, ne sono spesso totalmente ignari. Il “Cortile dei bambini”, infatti, nasce con l’obiettivo di fornire ai più fragili della società gli strumenti culturali per crescere come persone umane uscendo dal degrado e dalla miseria. Oggi i bambini dell’Orchestra Sanitansamble (40 ragazzi del rione Sanità di Napoli, coinvolti anch’essi in un progetto sostenuto dalla Fondazione) hanno omaggiato Francesco con una esibizione musicale.

Nel dialogo con i bambini, il Pontefice ha commentato “alcuni regali” ricevuti. Uno è stato una pianta. “M’avete detto: ‘È la pianta della luce …’ – com’era questo? La pianta della luce per fare un mondo… non sento…”, ha detto il Santo Padre, stimolando i ragazzi, che subito hanno risposto: “Migliore”. Poi Francesco ha fatto riferimento a un altro regalo, con “terra delle catacombe di San Gennaro”: “Nelle catacombe, c’è la luce?”, ha chiesto, e alla risposta dei bambini, “Il buio”, ha affermato: “Ma, voi mi avete portato terra del buio… Ma questa terra del buio che significa? Che significa questa terra del buio? Chi sa? Chi sa dirmi? Perché mi avete portato ‘terra del buio’? Forte… Più forte, che non sento…”. I piccoli hanno risposto: “Per farla diventare luce”. E il Papa: “Per farla diventare luce. Il buio è per la luce: quando c’è la notte, è tutto buio. Ma noi aspettiamo il primo mattino, quando incomincia la luce. Che cosa è più importante – questa domanda – il buio, o la luce?”. “La luce!”, hanno risposto i bambini.

Quando noi siamo nel buio, è importante cercare “la luce. Dentro di noi, sempre. Perché la luce ci da gioia, ci da speranza – ha osservato il Pontefice -. E tutti noi abbiamo la possibilità di trovare la luce?”. Alla risposta affermativa di una bambina, il Santo Padre ha invitato tutti a rispondere di sì a questa domanda, spiegando che “nella luce ci sono le cose buone, e nella luce si può fare quello che voi mi avete detto quando mi avete regalato la pianta: fare che i frutti ci aiutino a fare un mondo…?”. “Migliore!”, hanno rilanciato i bambini. Ma, ha chiesto ancora Francesco, “per fare un mondo migliore, come si fa? Con l’odio, si fa con l’odio?”. I piccoli hanno risposto: “Con l’amore!”. E il Papa ha spiegato: “Con l’amore. Con l’amore. Tutti insieme, come fratelli, lottando uno accanto all’altro per l’amore. E per questo, vi dirò una cosa: quando l’apostolo Giovanni, che era tanto amico di Gesù – tanto amico – voleva dire chi è Dio, sapete cosa ha detto? ‘Dio è amore’. È bello”. “Dio è amore – ha aggiunto -. E noi andiamo verso la luce per trovare l’amore di Dio. Ma l’amore di Dio è dentro di noi, anche nei momenti bui? C’è l’amore di Dio lì, nascosto? Sì, sempre! L’amore di Dio non ci lascia mai. È sempre con noi”. Il Pontefice, ringraziando per la visita, ha detto di essere “tanto contento”. E i bambini gli hanno risposto: “Tutti siamo felici… Ti vogliamo bene”.