Vita Chiesa

Francesco: a convegno Cei, «dove non c’è lavoro manca la dignità»

«Dove non c’è lavoro manca la dignità – prosegue il messaggio del Papa letto in apertura dei lavori dal vescovo monsignor Giancarlo Bregantini, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro – e purtroppo in Italia sono tantissimi i giovani senza lavoro». Il Papa parla poi di questo momento come della «passione dei giovani» e della «cultura dello scarto» perché – scrive – «si scartano i giovani» e così «si scarta il futuro di un popolo». «Noi dobbiamo dire ‘no’ a questa ‘cultura dello scarto’. Questa è la ‘precarietà’. Ma poi c’è l’altra parola: speranza». La domanda che Papa Francesco pone è: «Come fare a non farsi rubare la speranza nelle ‘sabbie mobili’ della precarietà? Con la forza del Vangelo». Conclude dicendo: «Voi siete giovani che appartenete alla Chiesa» e «con la forza del Vangelo sarete testimoni di speranza nella precarietà».

«La precarietà sempre più si presenta come una caratteristica dominante del nostro tempo» e «ne fanno esperienza più di altri i giovani»: lo scrive il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, nel suo messaggio al convegno. «Sembra porsi una grande questione: se il mondo globalizzato e in continuo cambiamento possa offrire stabilità lavorativa oppure debba assicurare forme di lavoro strutturale flessibili – prosegue il cardinale -. L’acceso dibattito di questi giorni sull’articolo 18 mostre l’estrema attualità di questo argomento». Secondo il presidente dei vescovi italiani, «il nostro compito di uomini e di cristiani è quello di cercare una luce anche nelle situazioni più problematiche e di portarla ovunque». «La precarietà chiede di essere illuminata dalla speranza, che non è certo un semplice sentimento – prosegue – ma che deve poggiare su solide fondamenta». Il cardinale aggiunge che «le diocesi italiane, in più modi, hanno provveduto a sostenere i disoccupati, i lavoratori e le famiglie in difficoltà» e, tuttavia, questa azione «non è sufficiente: chiede risposte strutturali, che coinvolgano le istituzioni e l’assetto legislativo, che prevedano lo snellimento burocratico e una più decisa incentivazione all’impresa e al lavoro, soprattutto quello dei giovani».