La diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro sfida la tv delle grida becere e dei pensieri dal respiro corto. Nell’era in cui la parola viene mortificata e ridotta a un ammasso di lettere, la Chiesa aretina scommette sulla poesia che fa elevare lo sguardo oltre la meschinità del quotidiano. Un esempio viene da Mario Luzi, il maestro fiorentino che con i suoi versi ha scavato nell’uomo contemporaneo e ne ha aperto gli orizzonti. Un letterato a cui la diocesi renderà omaggio venerdì, alle 21, con una serata-evento dal titolo «Vola alta, parola» che è stata promossa nel primo anniversario della morte del poeta insieme alla Coingas.Ai piedi del crocifisso del Cimabue, nella basilica di San Domenico, sarà proposto un cocktail di versi e musica che parte dal primo libro di Luzi, «La barca», e approda all’ultima raccolta, «La dottrina dell’estremo principiante», passando attraverso i brani musicali del compositore Luciano Sampaoli che per anni ha collaborato col poeta fiorentino. Un viaggio intenso che ha sarà guidato da Giovanni Maria Tenti, curatore dell’iniziativa, e da Ivana Monti, prestigiosa attrice di teatro che è nota anche al pubblico televisivo per le sue apparizioni nelle fiction «Distretto di polizia» e «Incantesimo».«In un periodo in cui prevale la spettacolarizzazione – ha affermato Giovanni Maria Tenti – la poesia permette di ricondurci alla fonte dell’umanesimo». Il Vicario Generale della diocesi, monsignor Giovacchino Dallara, ha spiegato le ragione che stanno dietro all’evento. «Mario Luzi ha avuto un’intesa passione per l’uomo di cui ne ha colto i fremiti e le inquietudini. Un poeta che è più che mai attuale in un periodo come quello della Quaresima in cui l’uomo si interroga in vista della Pasqua». Monsignor Dallara ha inserito l’evento di venerdì prossimo nel cammino diocesano verso il Convegno ecclesiale di Verona del prossimo ottobre. «La Chiesa italiana dedica questo anno alla speranza. E la poesia di Luzi aiuta a guardare verso l’alto».Soddisfatto dell’iniziativa il presidente di Coingas, Alberto Ciolfi. «C’è bisogno di tornare a riflettere. E la nostra azienda sostiene le proposte che hanno un importante respiro culturale».