Italia

FORUM TERZO SETTORE, «NON VOGLIAMO UN VOLONTARIATO DI STATO»

Un lungo elenco di “sì” (che cosa è il volontariato) insieme ad alcuni “no” (cosa non è) per indicare le ambiguità e i pericoli che il volontariato si trova a dover affrontare e contrastare in occasione della Conferenza Nazionale che si è aperta ieri ad Arezzo, con l’intervento del ministro del Welfare Maroni. È il manifesto, presentato ieri mattina in conferenza stampa a Roma, siglato dal Forum Permanente del Terzo Settore (106 organizzazioni), la Convol (Conferenza permanente Presidenti di associazioni e federazioni nazionali di volontariato) e il Cnv (Centro nazionale per il volontariato).

A queste tre sigle si aggiungono più di ottanta adesioni (Acli, Focsiv, Arci, la regione Toscana, diversi comuni e altre) e il sostegno di Cgil, Cisl e Uil. “La Conferenza non inizia sotto i migliori auspici”, commenta Edoardo Patriarca, portavoce del Forum. “Nel programma non sono previsti interventi dei presidenti delle associazioni di volontariato. In un primo tempo non c’erano neanche i gruppi di lavoro. Inoltre sarà presentato pubblicamente il documento di riforma della legge 266 a nome dell’Osservatorio. Questo ci stupisce perché l’Osservatorio è stato convocato poche volte e alle riunioni non è mai intervenuto il ministro Maroni”.

“Al governo chiediamo di ritoccare la legge 266 – continua Patriarca – ma con il consenso del volontariato italiano, senza azioni imposte dall’alto e di riconoscere il ruolo autonomo e non strumentale del volontariato”. “Non vogliamo un volontariato di Stato – conclude Patriarca – cerchiamo un ruolo politico, non di parte ma di proposta. Il volontariato non è compassione, filantropia o beneficenza, né un sostituto dell’azione pubblica, indispensabile, nei servizi sociali. Per noi hanno ancora senso le parole solidarietà, giustizia, gratuità, dono”.

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