Vita Chiesa

FORUM ISLAMO-CATTOLICO: MONS. PAGLIA, «NEL MONOTEISMO IL CUORE DI DIO E DELL’UOMO»

“Il fatto che cattolici e musulmani si siano trovati insieme per riflettere su un tema tipicamente teologico, come quello dell’amore di Dio e l’amore del prossimo, sta a dire le notevoli potenzialità positive che si ricavano da un incontro come questo. Perché non si tratta solo di un incontro su un tema ‘pratico’ ma di un tema che tocca il cuore stesso della cultura sia religiosa sia umana”. A commentare al Sir la dichiarazione finale del Forum islamo-cattolico, che si è concluso ieri a Roma, è mons. Vincenzo Paglia, presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale italiana. “Nella diversità profonda anche sul versante teologico – prosegue mons. Paglia – tuttavia si è trovato un punto che tocca in certa misura il riflesso antropologico del monoteismo”. Nella dichiarazione finale del Forum si invitano cattolici e islamici a essere strumenti d’amore e armonia, rigettando forme di oppressione, violenza e terrorismo, soprattutto in nome della religione. “Ciò proprio perché dal monoteismo deriva il fondamento di un nuovo umanesimo, appunto la dignità della persona umana”.L’aver rimarcato la necessità di rispettare la dignità umana è, per i musulmani, secondo il presule, “una riscoperta perché riscoprire il monoteismo significa riscoprire la dignità dell’uomo, che è un fondamento della cultura occidentale”. “La dimensione religiosa propria del Mediterraneo, culla delle tre grandi religioni monoteistiche, ci fa dire – aggiunge mons. Paglia – che il vero fondamento della vita umana sta nell’unicità di Dio che è padre di tutti gli uomini. Quindi, le tre grandi religioni devono ritrovarsi per combattere ogni tipo di politeismo o di assenza di Dio”. Nella dichiarazione finale si invitano i credenti cristiani e musulmani a far sì che nessuna religione sia esclusa dalla società. “È la logica conseguenza di quanto abbiamo detto finora – osserva il presule -. Scendere nella profondità del monoteismo vuol dire ritrovare non solo il cuore di Dio ma anche il cuore dell’uomo”. Per mons. Paglia, comunque, “è chiaro che, in questo contesto, per un verso si riconosce la diversità, ma, come sottolineava il Papa, questa diversità non ci impedisce di riscoprirci figli di una stessa famiglia, quella umana, che ha Dio come unico padre”. “È ovvio – evidenzia il presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo – che l’augurio che ci facciamo tutti è che queste riflessioni diventino sempre più patrimonio vissuto il più largamente possibile”. “Mi parrebbe importante sottolineare – continua mons. Paglia – che le religioni sono davvero un patrimonio prezioso per l’umanità e nessuno deve strumentalizzarle per fini che religiosi non sono. Questo è il vero pericolo. La stessa dichiarazione finale del Forum mette in guardia da tale pericolo”. In questo senso, sottolinea il presule, “la dichiarazione finale del Forum ci rende consapevoli di quanto sia importante l’incontro tra i credenti, i quali, senza rinunciare, anzi proprio affermando la loro profonda identità, si scoprono più vicini all’amore e più lontani dallo scontro”. “Non è un caso – conclude mons. Paglia – che nel prossimo convegno dei delegati degli Uffici diocesani di ecumenismo e dialogo, che si terrà nella capitale dal 24 al 27 novembre, il pomeriggio del 26 novembre lo passeremo nella moschea di Roma, quasi a continuare idealmente questo dialogo che si è aperto in Vaticano”. Anche il Centro internazionale Oasis di Venezia ha reso noto un commento sulla dichiarazione finale del Forum islamo-cattolico che si può leggere sul sito www.oasiscenter.euSir