Cattolici e musulmani sono chiamati ad essere strumenti di amore ed armonia tra i credenti e per tutta l’umanità, rigettando ogni forma di oppressione, violenza e terrorismo, soprattutto quello commesso in nome della religione, e sostenendo il principio di giustizia per tutti: è uno dei quindici punti della dichiarazione finale del primo Seminario organizzato dal Forum cattolico-musulmano che, apertosi a Roma il 4 novembre, si è concluso questo pomeriggio all’Università Gregoriana con una sessione pubblica nel corso della quale è stata letta la dichiarazione. Al primo punto, la concezione dell’amore delle due religioni. Per i cristiani recita la dichiarazione la sorgente e l’esempio dell’amore di Dio e del prossimo è l’amore di Cristo per suo Padre, per l’umanità e per ogni uomo e l’amore è il fondamento di tutti i comandamenti; per i musulmani, come affermato in Una parola comune’ (lettera aperta inviata alcuni mesi fa al Papa da 138 sapienti islamici, ndr) l’amore è una potenza eterna e trascendente che guida e trasforma la reciproca considerazione degli uomini; questo amore viene prima dell’amore umano per l’unico vero Dio. Cattolici e musulmani concordano sulla concezione della vita umana come il dono più prezioso di Dio ad ogni persona, da difendere e onorare in ogni sua fase. La dignità umana deriva dal fatto che ogni persona è creata da Dio ed è stata dotata di ragione e libera volontà afferma ancora il Forum islamo-cristiano nella dichiarazione finale del seminario che si è chiuso oggi a Roma. Per questo, si legge nel documento, ogni persona ha diritto al pieno riconoscimento della sua identità e libertà da parte di singoli, comunità e governi, da sostenersi attraverso una legislazione civile che assicuri uguali diritti e piena cittadinanza. Comune l’impegno ad assicurare che la dignità umana e il rispetto vengano garantiti sulla stessa base a uomini e donne. L’autentico amore per il prossimo implica inoltre il rispetto per le scelte in materia di coscienza e religione e comprende il diritto di singoli e comunità di praticare la propria religione in privato e in pubblico. Di qui anche il richiamo al rispetto dovuto alle credenze e alle pratiche religiose delle minoranze. In quanto credenti cattolici e musulmani prosegue la dichiarazione siamo consapevoli dell’imperativo di testimoniare la dimensione trascendente della vita in un mondo sempre più secolarizzato e materialista, e affermiamo che nessuna religione dovrebbe essere esclusa dalla società, ma piuttosto essere messa in grado di offrire il suo indispensabile contributo al bene della società stessa.Riconosciamo che la creazione di Dio, nella sua pluralità di culture, civiltà, lingue e popolazioni è una fonte di ricchezza e pertanto non dovrebbe mai divenire motivo di tensione e di conflitto si legge ancora nella dichiarazione finale del Forum islamo-cattolico, che afferma inoltre il dovere per cattolici e musulmani di offrire ai rispettivi membri una solida formazione sui valori umani, civili,religiosi e morali e di promuovere per ognuno di loro un’accurata informazione sulla religione degli altri. La dichiarazione contiene anche un invito ai credenti a lavorare per un sistema finanziario etico, e ai privilegiati del mondo a considerare la drammatica condizione di chi è duramente colpito dall’attuale crisi di produzione e distribuzione alimentare, e chiede l’impegno comune dei credenti di tutte le religioni e degli uomini di buona volontà. E’essenziale per i giovani, futuro delle comunità religiose e delle società, una buona formazione nelle tradizioni religiose proprie e altrettanta informazione su quelle altrui. Abbiamo concordato conclude il testo di valutare la possibilità di istituire un comitato permanente cattolico-musulmano per coordinare le risposte a conflitti ed ad altre situazioni di emergenza. C’è già attesa per il secondo seminario del Forum, da tenersi tra circa due anni in un Paese a maggioranza musulmana ancora da definirsi.Sir