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FORTE TERREMOTO TRA MODENA E MANTOVA, QUATTRO I MORTI

E’ di quattro morti il bilancio ancora provvisorio della forte scossa di terremoto che stanotte ha colpito le province di Modena e Mantova, con epicentro localizzato tra i comuni di Finale Emilia e San Felice sul Panaro in provincia di Modena, e Sermide in provincia di Mantova. La scossa più forte, di 6.0 gradi richter (inizialmente valutata 5.9) e ipocentro a 6 km di profondità, è stata avvertita alla 4,04 in un’ampia zona dalla Toscana del Nord alla Lombardia. La scossa principale è stata seguita da due repliche di intensità minore: una di 3.3 alle 5.35 e un’altra di 2.9 alle 5.44Le vittime sono due operai italiani, Nicola Cavicchi e Leonardo Ansaloni, che lavoravano al reparto monocottura della Sant’Agostino Ceramiche, dove è crollato il tetto della fabbrica, un operaio marocchino di 29 anni è morto a Ponte Rodoni, località di Bondeno alla Ursa, un’azienda di polistirolo espanso. L’uomo è stato colpito in testa da una trave. Una donna è morta a Sant’Alberto di San Pietro in Casale, nel Bolognese, probabilmente a causa di un malore provocato dallo spavento. Vi sarebbero anche qualche decina di feriti, ma in modo non grave.I danni più gravi sono al patrimonio architettonico. A Finale Emilia sono parzialmente crollate la torre dell’ Orologio, sede del Municipio, il mastio della Rocca cittadina, il campanile del cimitero monumentale, la Torre dei Modenesi. Anche l’ospedale di Finale è stato evacuato. A San Felice è crollata la chiesa e vengono segnalate gravi lesioni a molti edifici storici tra cui il municipio. Ingenti danni anche nel Ferrarese, dove sono stati segnalati alle forze dell’ordine e alla Protezione civile numerosi crolli di edifici storici e case coloniche. A Crevalcore è crollata in strada la guglia con la croce posta in cima al campanile della chiesa parrocchiale del paese. Anche in alcuni edifici di San Giovanni in Persiceto e Malalbergo sono state rilevate crepe e piccoli crolli. Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, prefetto Franco Gabrielli, accompagnato dai Direttori dell’Ufficio Gestione delle Emergenze, Fabrizio Curcio, e Rischio Sismico, Mauro Dolce, si è recato sui luoghi colpiti dal sisma. Dopo un sorvolo dell’area, il Capo Dipartimento si è recato nelle prefetture di Ferrara e Modena per stabilire, in stretto raccordo con la regione e le autorità locali, le eventuali misure da intraprendere. È inoltre alla firma del Presidente del Consiglio dei Ministri il decreto che dispone l’attivazione delle strutture del servizio nazionale della Protezione Civile. Il coordinamento per l’organizzazione dei servizi di soccorso e assistenza alla popolazione colpita e degli interventi provvisionali necessari è affidato al Capo Dipartimento.