Professor Lassi, da chi è promossa questa iniziativa?«La conferenza è organizzata dall’Arcidiocesi di Firenze in collaborazione con la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale e la Pontificia Università Gregoriana e il Seminario Arcivescovile di Firenze, si realizza con il sostegno della Congregazione per il Clero, del Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae e della Conferenza Episcopale Italiana, e con la partecipazione della Commissione Pontificia per la Tutela dei Minori, dell’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni della Conferenza Episcopale Italiana, dell’Istituto Superiore per Formatori. Questa è l’occasione per focalizzare l’attenzione sull’importanza della formazione umana nei percorsi di formazione iniziale e permanente e conoscere i differenti approcci scientifici e pratici per una valutazione/screening, accompagnamento e intervento all’interno dei seminari e case di formazione di ordini religiosi.A chi è rivolta?«Gli iscritti sono più di 250 provenienti da tutta Europa e da tutte le regioni italiane. Molto rettori di seminario, vescovi, direttori spirituali, psicologi e psichiatri che lavorano nei seminari, psicologi pastorali, safeguarder».È un evento isolato, o si colloca all’interno di un percorso?«La Facoltà Teologica dell’Italia Centrale è già impegnata con la Pontificia Università Gregoriana nella realizzazione del Corso per la prevenzione degli abusi sessuali sui minori basato sul programma e-learning del Centre for Child Protection (CCP) della Pontificia Università Gregoriana dal titolo “Safeguarding: il nostro impegno per la tutela dei minori”, che ho tenuto personalmente. La conferenza si tiene a breve tempo dalla pubblicazione della Ratio fundamentalis Institutionis Sacerdotalis, pubblicata dalla Congregazione per il Clero l’8 dicembre 2016. Verranno organizzati workshop riguardo al tema “Formazione umana e Prevenzione. Qual è lo status quo? Quali sono le maggiori difficoltà rispetto alle Autorità della Chiesa, agli altri formatori e professionisti e con i seminaristi?” Seguirà una dichiarazione di consensus rispetto ai principi generali per la valutazione e l’importanza e limiti della formazione umana con presentazione dei risultati preliminari della conferenza con individuazione di un piccolo gruppo di esperti per il documento di consenso finale. L’idea è di realizzare a Firenze presso la Facoltà Teologica un coordinamento per un gruppo di esperti che delinei un documento di linea guida di consenso per la formazione umana e la valutazione psicologica all’interno dei seminari e case di formazione al fine di favorire la crescita umana dei futuri presbiteri e attuare un’azione di prevenzione con particolare attenzione all’ambito di possibili abusi sui minori». Che spazio viene dato oggi alla formazione umana nei percorsi di preparazione al sacerdozio?«La Ratio fundamentalis Institutionis Sacerdotalis detta le nuove norme per la formazione dei futuri presbiteri e definisce la formazione umana come “base necessaria e dinamica di tutta la vita presbiterale” tenendo conto del progresso delle scienze moderne: psicologia, pedagogia e sociologia e facendo attenzione all’antropologia, tema del villaggio globale e problema ecologico, comunicazioni sociali (uso dei media e social network) e della protezione di minori. La mancanza di una personalità ben strutturata ed equilibrata rappresenta un serio e oggettivo impedimento per il prosieguo della formazione di un presbitero. Per questo dobbiamo impegnarci molto per favorire, nei candidati al sacerdozio, la crescita e lo sviluppo integrale della persona, attraverso un lavoro comune tra formatori e seminaristi, che possa condurre il futuro presbitero a sviluppare una stabile maturità psico-affettiva e, in generale, una struttura personale solida ed equilibrata».Al convegno si confronteranno diverse esperienze internazionali: ci sono approcci diversi tra i vari Paesi su queste tematiche?«Non esiste una uniformità nell’approccio formativo per quanto riguarda la dimensione umana nei seminari e case di formazione per religiosi. La conferenza si propone proprio di confrontare a livello europeo le differenti metodologie di valutazione psicologica e formazione umana nei diversi contesti confrontandosi con le specifiche indicazioni della Ratio e con le caratteristiche socioculturali di ogni realtà. Interverranno seminaristi, formatori, rappresentanti di vittime di abusi da parte di religiosi, formatori dei formatori, Vescovi, psicologi e psichiatri per raggiungere un consenso europeo rispetto agli obiettivi, metodi e limiti da rispettare delle azioni di prevenzione e formazione per i candidati al sacerdozio».Il programma: due giornate alla Facoltà teologica dell’Italia centraleLa prima confrenza europea su formazione e prevenzione si svolgerà nell’aula magna della Facoltà teologica dell’Italia centrale, in piazza Tasso a Firenze.«Confrontare i differenti approcci di formazione umana e valutazione psicologica nei seminari» è il tema delle due giornate, che si apriranno venerdì 31 marzo alle 9,30 con i saluti istituzionali e si chiuderanno sabato 1 aprile alle 18,30 con la Messa nel Battistero. Due giornate dal programma molto denso, che vedranno – oltre alla presenza del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, e del preside della Facoltà teologica dell’Italia centrale don Stefano Tarocchi – gli interventi del Segretario della Congregazione per il Clero mons. Jorge Carlos Patrón Wong, del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e di numerosi esperti di livello internazionaleCi saranno tra gli altri la psichiatra Sheila Hollins, membro della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, e mons. Domenico Dal Molin, Direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni. Tra i vari interventi sarà rappresentata la prospettiva dei formatori, quella dei seminaristi e anche la prospettiva delle vittime degli abusi.