E’ tempo di verifica per l’équipe dell’ Ufficio Catechistico Diocesano. Tre sono i livelli di attenzione ai destinatari: la diocesi, i vicariati e le singole parrocchie. In modo «televisivo e pubblicitario» potremmo semplicemente dire che su 10 iniziative programmate ne sono state realizzate 9, per cui il bilancio è più che lusinghiero. Ma la nostra verifica vuole mettere in evidenza non solo le cose fatte ma se la catechesi in diocesi è cresciuta, tenendo anche conto del cammino della chiesa italiana.Iniziamo a rispondere. Il criterio per valutare le novità pastorali è quello certamente legato al numero dei partecipanti come risposta alla proposta. E seguendo questa indicazione, delle due novità di quest’anno possiamo esprimere un giudizio più che positivo. Mi riferisco al corso per catechisti battesimali e alla giornata dei cresimandi con il vescovo.I CATECHISTI BATTESIMALILa scelta della diocesi, attraverso il piano pastorale sul battesimo, ha certamente favorito la sensibilità di tanti laici nei confronti di questa realtà pastorale. Il corso ha tenuto conto di due ben distinte realtà battesimali. Quella tradizionale di famiglie cattoliche che chiedono il battesimo per i figli piccoli e quella di ragazzi, giovani e adulti che chiedono per se stessi il battesimo. Dopo alcuni incontri d’insieme sui fondamenti biblici e teologici, il corso si è diversificato sulla base della scelta dei partecipanti: catechisti battesimali (per le famiglie) e catechisti accompagnatori (per giovani e adulti).LA GIORNATA DEI CRESIMANDIDall’incontro piuttosto breve, e poco incisivo, con il Vescovo, si è passati ad una intera giornata per favorire l’ incontro dei cresimandi con il Vescovo. La collaborazione con l’Aziona Cattolica è stata la formula vincente. E’ certamente il segno chiaro che quando nella chiesa locale le iniziative sono frutto della comunione e collaborazione hanno sempre un ottimo risultato.I CORSI ZONALIPer l’iniziativa dei corsi zonali, rimanendo valido il «numero dei partecipanti”, il criterio di verifica è quello del loro coinvolgimento. Per ottenere questo, l’équipe, da alcuni anni, sta attuando il metodo “laboratorio” nei vari incontri con i catechisti. Non possiamo parlare ancora di risultati perché in realtà si tratta di un cambio di mentalità non facile da ottenere. Per molti catechisti è ancora più facile pensare che «se metto dei contenuti in testa» poi sono pronto per fare catechismo, piuttosto che pensare che «se metto in gioco la vita personale» sono pronto per fare catechismo.Il CORSO BASEIl corso base che si tiene sempre a settembre prima del Mandato, ha invece bisogno di essere chiarito. Era nato per favorire un minimo di preparazione in quei catechisti «chiamati» solo all’ultima ora e per rispondere ad una emergenza parrocchiale. Da qui la struttura «fissa» dei temi. In realtà hanno partecipato anche tanti altri catechisti che manifestavano semplicemente la volontà di crescere e di formarsi approfittavano di questa opportunità. Ma in fondo, la loro esperienza esigeva ben altro. Per il futuro dunque sarà opportuno differenziare il cammino formativo proprio sulla base di destinatari specifici.IL MANDATOUna iniziativa che assume già i caratteri della tradizione è quella del mandato. Anche quest’anno la partecipazione è stata significativa e rappresentativa. Il relatore, don Fontana, all’ altezza della situazione. Limitato, purtroppo, il tempo per il confronto tra i catechisti. E’ ancora da valutare la ricaduta nelle realtà parrocchiali. Ben preparata e partecipata la liturgia eucaristica presieduta dal Vescovo. L’attenzione al piano pastorale diocesano ci stimola a mantenere vivo il tema del battesimo.LA QUARESIMAL’iniziativa quaresimale dell’incontro con Rinaldo Fabris sul tema dei vangeli canonici e apocrifi merita un bel riconoscimento. Probabilmente andava pensata più in grande. Il relatore meritava più tempo e per i catechisti era da prevedere un «cammino di preparazione». La risposta comunque a questo tipo di iniziativa ci fa ben sperare per il futuro.LA COMUNICAZIONEPer l’iniziativa in Toscana Oggi Prendi il largo aspettiamo il vostro voto. Ci sono comunque sempre due problemi che sono trasversali ad ogni iniziativa e proposta. Quello della comunicazione tra i catechisti e dell’aggiornamento catechetico del clero. Sono due «limiti» che non possono essere superati da una bella e chiara programmazione di singoli Uffici pastorali, ma solo da un vero e proprio cambio di mentalità nelle singole persone.di don Francesco Sensini direttore dell’ufficio catechistico diocesano