«La Toscana, con i suoi 1.151.539 ettari di bosco, è il polmone verde d’Italia. La Regione gestisce e preserva questo importante patrimonio grazie al Programma forestale regionale che stanzia, nel periodo 2007-2011, oltre 150 milioni di euro (31 milioni per il 2007 e oltre 30 milioni per ciascuno degli anni successivi). Nel 2007 è stato definito anche il nuovo Piano di sviluppo rurale 2007-2013, con risorse pari a circa 180 milioni di euro». E’ quanto ha affermato oggi Claudio Martini, presidente della Regione Toscana, durante la presentazione del Rapporto sullo stato delle foreste in Toscana (Raft) nel 2007.Il territorio toscano è coperto di foreste e boschi per oltre il 50%: 1.015.728 ettari di foreste, unite a 135.811 ettari delle altre terre boscate, costituiscono la superficie di bosco in assoluto più estesa tra tutte le regioni italiane. Questo quanto certificato dall’Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi di carbonio ed illustrato oggi dalla Direzione Generale dello Sviluppo Economico della Regione Toscana ed Arsia.Il Rapporto, giunto alla sua terza edizione, evidenzia dunque che i boschi della Toscana sono il primo magazzino di stoccaggio italiano della CO2. «Il Rapporto delle foreste, giunto alla terza edizione sottolinea Maria Grazia Mammuccini, amministratore Arsia – oltre all’impostazione metodologica seguita nella sua stesura, i focus, e attraverso l’analisi dei principali indicatori, intende approfondire tutte le novità del settore. Si tratta di uno strumento di lavoro fondamentale per la programmazione nel settore forestale e offre un quadro del valore che questo patrimonio rappresenta per la Toscana, in termini di tutela del paesaggio e della biodiversità e di risorsa economica, ambientale e paesaggistica per le aree rurali e marginali. Questo Terzo Rapporto rimane ancora oggi unico in Italia, e si conferma sempre più fondamentale non solo a supporto della programmazione regionale, ma anche per comunicare ai cittadini toscani la risorsa e quei valori rappresentati dai boschi della nostra regione.»Questo patrimonio regionale è concentrato soprattutto nelle province di Massa (66,8% di copertura forestale), Lucca (60,6%), Prato (58,6%) e Pistoia (56,2%); i valori più bassi della regione si registrano nell’area pisana (34,9%), mentre Firenze si colloca nella fascia intermedia con un 49,1% di foreste.Le specie più diffuse su tutto il territorio sono il Cerro, il Castagno e la Roverella. Con 241.680 ettari le cerrete coprono oltre il 22% del territorio, i castagneti il 16% (178.336ha), le leccete quasi il 13% (139.680) ed i querceti di Roverella il 12% (130.608ha).Questo sistema, ricco e vitale, corre, però, anche dei pericoli, primo fra tutti gli incendi. 494 sono incendi boschivi registrati in Toscana per l’anno 2008, che hanno interessato 927ha di superficie boscata. Rispetto agli ultimi anni il 2008 ha evidenziato un calo di incendi, dopo il deciso incremento del 2007, anno particolarmente difficile (+19% rispetto al 2006). La superficie media per evento è scesa, nel 2008, a 1,88 ha rispetto al 2,3 ha del 2007. Rispetto al dato nazionale, 4.897 incendi boschivi che hanno percorso 37.539 ettari di cui 15.270 boscati, la Toscana però ad oggi risulta ancora una delle regioni più calde d’Italia, nonostante il decremento.Inoltre la marcata riduzione delle precipitazioni piovose ha avuto evidenti ricadute sullo stato fisiologico di alberi e foreste, sia di latifoglie che di conifere. Nel corso del 2007 sono stati effettuati complessivamente 879 rilievi che hanno evidenziato la sofferenza di alcune aree boscate per la diffusione di gravi malattie, quali la processionaria sui querceti e nelle pinete, il cancro corticale sul cipresso, il mazzococcos sulle pinete ed altre malattie su castagneti ed abetine. Per la gestione del patrimonio boschivo toscano il Raft 2007 evidenzia un decremento del 17,3% del numero delle richieste di interventi selvicolturali su proprietà privata, per un totale di interventi che interessano 15.576 ha, concentrati soprattutto nel taglio del ceduo semplice (78% del totale). (cs-di Francesca Calonaci)