Benedetto XVI nell’eremo e nel monastero che affondano le loro radici nel carisma di san Benedetto. L’arcivescovo Riccardo Fontana ha avviato il percorso che potrebbe consentire di far arrivare il Papa in Casentino, a Camaldoli. La notizia è stata data dallo stesso Fontana durante la cerimonia di inaugurazione della variante di Bibbiena. La possibile visita del Pontefice è legata al millenario della fondazione del monastero che cadrà nel 2012.Era infatti il 1012 quando Romualdo, ormai santo monaco di Sant’Apollinare in Classe a Ravenna, venne in questo angolo di foresta fra Toscana e Romagna a fondare un sacro eremo su un terreno offerto dal Conte Maldolo, da cui prese il nome. Nel giro di poco tempo l’eremo assunse una gran fama e vi accorsero molti pellegrini e viandanti. Successivamente Romualdo, per evitare che i monaci fossero disturbati e distratti dalla preghiera e dal silenzio, fece costruire più a valle, un ospizio dove i pellegrini potevano ricevere vitto e alloggio. È per questa ragione che il monastero di Camaldoli è ancora oggi distinto in due parti separate: un complesso destinato alla vita eremita e un monastero aperto all’accoglienza. Nel XIII secolo nacquero le Costituzioni di Camaldoli, che rappresentano un codice fondamentale nella storia medievale e moderna. Dopo un periodo di decadenza nell’Ottocento, solo nei primi decenni del Novecento fu possibile cominciare a ricostruire i differenti rami della famiglia di san Romualdo, percorso terminato con la nascita dell’attuale e unica Congregazione camaldolese dell’Ordine di san Benedetto. Camaldoli è oggi il fulcro di un cammino di formazione e riflessione spirituale, culturale e politica per i cattolici.Durante il taglio del nastro della strada, l’annuncio della visita di Papa Ratzinger è stato accompagnato da un elogio di Fontana nei confronti delle terre casentinesi. «La Chiesa locale ha spiegato nutre un’attenzione particolare per il Casentino che con Camaldoli e la Verna, luoghi di spiritualità a livello internazionale, può essere definita terra di “grandi”». Se il «viaggio» di Benedetto XVI andasse in porto nel 2012, un Papa tornerebbe nella vallata a distanza di 19 anni dall’ultima sosta di un successore di Pietro in Casentino. Era il 17 settembre 1993, ricorrenza delle Stimmate di san Francesco, quando Giovanni Paolo II salì sul monte della Verna. Nello stesso giorno Papa Wojtyla aveva compiuto una visita al sacro eremo e aveva incoraggiato i monaci a sviluppare la dimensione dialogica del monachesimo, presente in quasi tutte le esperienze religiose. Ad Arezzo e Cortona, invece, Giovanni Paolo II si era fermato il 23 maggio 1993.Riccardo Ciccarelli