Lettere in redazione
Follini, Casini e il disagio dell’elettore
Sono un sacerdote, figlio fedele della Chiesa. So per certo che la politica, come il resto, è ben meschina cosa nella classifica dei valori. Il Signore dice: «cercate, con tutte le forze, il regno di Dio; il resto, ne verrà di conseguenza». Guardo pertanto alla politica solo come strumento che, con leggi, idealità e testimonianze, può aiutare gli uomini nel loro cercare. E sono consapevole che la bontà della politica è direttamente proporzionale (non c’entra il maggioritario…) allo spessore della Fede sulla quale ha voluto poggiare. L’angoscia di cui dicevo dipende dal pensiero di andare, fra poco, a votare: prendere la scheda elettorale, breve sosta in cabina e riconsegna della medesima scheda, intonsa. Perché? Sono simpatizzante di un partito di ispirazione cristiana, anzi, dell’unico partito che, anche nel nome, si fregia di tale identità.