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Focsiv: Premio del volontariato internazionale, tra i premiati Nawal «l’angelo dei profughi»

Al Premio viene conferita la Medaglia del Presidente della Repubblica. «Il riconoscimento della più alta carica dello Stato – ha dichiarato Gianfranco Cattai presidente della Focsiv -, non solo ci gratifica e ci rende orgogliosi, ma riconosce il ruolo sociale che il volontariato, soprattutto cristiano, ha in questo Paese, un ruolo che va oltre l’impegno civico poiché è arricchito dal senso misericordioso del dono, non del superfluo, ma di se stessi». Alla cerimonia è intervenuto anche monsignor Nunzion Galantino, segretario generale della Cei.

Alessandro Manciana, 43 anni medico pediatra da 10 anni in Bolivia con la sua famiglia, una lunga esperienza di volontariato in ambito sanitario in Sud America, oggi impegnato con Celim Bergamo per la salute delle popolazioni dell’area rurale dell’altopiano boliviano, vince il Premio Volontario Internazionale Focsiv.

Enrica Miceli, 31 anni, laureata in relazioni internazionali e un diploma di perfezionamento post-laurea presso la Scuola di Politica Internazionale e Cooperazione allo Sviluppo Spices-Focsiv, è stata volontaria con il Servizio Volontario Europeo con Auci per un anno in India a fianco delle donne e dei bambini nello Stato del Kerala, vince il Premio Giovane Volontario Europeo Focsiv.

Le due menzioni speciali: Laura Battistin è una giovane volontaria Iscos, Ong promossa dalla Cisl, vive in Cina dal 2008 dove opera per la difesa dei diritti dei lavoratori insieme a organizzazioni cinesi; Nawal Soufi, nota come «l’angelo dei profughi», 26 enne di origine marocchina che vive in provincia di Catania, è un punto di riferimento per migliaia di migranti che la chiamano dai barconi sul suo cellulare per chiedere aiuto, per sopravvivere al viaggio della disperazione nel Mediterraneo, per un consiglio, per non cadere nelle mani del racket degli «scafisti di terra».

8xmille: l’appello del Segretario Cei. Intervenendo alla cerimonia del Premio del volontariato, il Segretario della Cei, mons. Nunzio Galantino, ha lanciato un appello a tutti i vescovi e alle realtà che, direttamente o indirettamente, beneficiano dell’otto per mille a «comunicare di più per far conoscere cosa si fa con questi fondi, perché si aiutino le persone a non farsi prendere da comunicazioni assolutamente false, che in questi giorni stanno aumentando».

«I modi di parlare dell’otto per mille, anche da parte di altri destinatari – ha precisato monsignor Galantino -, non sono sempre corretti. Stiamo chiedendo come vescovi, a tutte le realtà che beneficiano dell’otto per mille, di farlo sapere; altrimenti non si sa cosa si fa e vengono fuori stupidaggini che tanti, cosiddetti ‘grandi giornalisti’, continuano a dire. È bene che si informino e sappiano che i bilanci sono pubblici, mentre continuano a dire che i bilanci sono criptati. Vadano a leggere i bilanci; anche in ogni bollettino diocesano è scritto a cosa vengono destinati i fondi». «Vorrei con più chiarezza che ci si esponga: lo chiedo soprattutto a tutte quelle realtà – cattoliche e non – che beneficiano dell’otto per mille, perché dicano cosa si sta facendo», ha concluso.