Firenze

«Florens 2010»: economia e cultura per un nuovo Rinascimento

di Ennio Cicali

Economia e cultura insieme per un nuovo modello di sviluppo, è uno degli obiettivi di «Florens 2010», la settimana internazionale dei beni culturali e ambientali in programma del 12 al 20 novembre. Una serie di iniziative per riportare Firenze alla «dimensione di capitale internazionale della cultura» e riconquistare il ruolo di protagonista culturale che ha avuto fin dal Rinascimento, un ruolo, diciamoci la verità, che negli anni si è un po’ appannato.L’appuntamento nasce dalla necessità, imposta anche dalla crisi economica mondiale, di ripensare nuovi modelli di sviluppo imprenditoriale e di consumo, spiega Giovanni Gentile, presidente di Confindustria Firenze, a cui si deve l’idea che per una settimana riporterà Firenze al ruolo che gli fu congeniale nei secoli. Ruolo di cui molto si è parlato molto in passato, ma che in realtà ha registrato pochi atti concreti.Questa volta invece si fa sul serio, come dimostra il coro unanime di consensi. «Quello che mi ha più colpito – dice Gentile, presidente del comitato organizzatore – è che forse per la prima volta le realtà cittadine si sono trovate unite attorno a un progetto che vuole promuovere e valorizzare il patrimonio locale».Sono molte le adesioni alla manifestazione promossa da un comitato organizzatore nel quale figurano, tra gli altri, la Confindustria, Cna, Intesa San Paolo e Cassa di Risparmio di Firenze, con il patrocinio dei ministeri dei Beni culturali e degli Esteri, oltre a Regione Toscana, Provincia e Comune. Tra gli organizzatori anche la National Geografich Society e The European House – Ambrosetti che curerà il forum sulla «Ridefinizione dell’economia dei beni culturali e ambientali» basato su uno strumento definito «Cult Index» che vede l’Italia al quarto posto nella classifica nella classifica del capitale culturale e ambientale, dopo Stati Uniti, Regno Unito e Francia. Nel «Cult Index» l’Italia ha ottenuto un punteggio di poco superiore a Germania e Spagna, mentre Grecia e Giappone chiudono la classifica. Il primo posto degli Usa, spiega una nota, è frutto dei punteggi alti ottenuti per alcuni indicatori come i volumi nelle biblioteche pubbliche, il numero di ingressi per abitante a musei, monumenti e il numero delle Università comprese tra le «top 500 mondiali». L’Italia è al primo posto per siti iscritti tra i patrimoni dell’Umanità’ (44 in totale) e all’ultimo per la cura delle biblioteche (numero di volumi, accessi, ecc), come testimoniano le vicende ricorrenti della Nazionale di Firenze. Lazio, Toscana e Umbria sono le prime regioni in Italia; Sardegna, Calabria e Campania le ultime. «Florens 2010» coinvolgerà molti luoghi simbolo della città, senza dimenticare i comuni vicini: da Fiesole, dove si parlerà di archeologia come narrazione della memoria, a Scandicci (la città come bene culturale) da Bagno a Ripoli a Campi Bisenzio. Spazi antichi e preziosi saranno riportati a nuova luce (la Cappella dei Magi a Palazzo Medici Riccardi, re-illuminata da Targetti) un progetto speciale per la gipsoteca di Porta Romana.Tra i protagonisti gli artigiani e quelli che lavorano e vivono nella città, dai tassisti ai portieri di albergo, agli studenti. Non mancheranno richiami alla tradizione enogastronomica fiorentina, alla musica con un concerto dell’orchestra del Maggio Musicale diretto da Zubin Metha. Sarà possibile ammirare le «meraviglie fiorentine»: la Porta del Paradiso, il cannocchiale di Galileo, la prima edizione del Principe di Nicolò Machiavelli, il primo Vocabolario dell’Accademia della Crusca, un’altra delle istituzioni fiorentine che qualche volta ha dei problemi.Una delle iniziative destinata a colpire i fiorentini e i molti visitatori sarà costituita da piazza del Duomo colorata di verde: un grande prato pensato e voluto dal direttore artistico Davide Rampello che racchiuderà il senso della Settimana. Il «bel San Giovanni», come Dante chiamò il Battistero, farà da sfondo alla rievocazione del miracolo di San Zanobi, quando l’olmo in bronzo che si trova sulla sommità della colonna rinverdì al contatto con la bara del santo.  Il costo dell’intera manifestazione, che ha già coinvolto anche 15 ambasciate presenti in Italia, i cui Paesi saranno chiamati a dare il loro contributo, è di 2 milioni di euro. Nelle intenzioni degli organizzatori la manifestazione di novembre dovrebbe avere una cadenza biennale, diventando un modello di riferimento per iniziative analoghe in Italia e all’estero.