Grandi classici d’animazione e anteprime nazionali. E poi sport, videogiochi, teatro, musica e poesia come cornice ideale del meglio della produzione televisiva e cinematografica mondiale formato famiglia. Questi gli ingredienti della terza edizione del Fiuggi Family Festival, che è stato presentato stamattina a Roma. Protagonista d’eccezione, naturalmente il grande cinema per ragazzi, e non solo, che dal 24 al 31 luglio presenterà al pubblico le sue migliori pellicole. Promosso dal canale satellitare Boomerang, che inaugurerà la kermesse, un episodio, in prima nazionale, della serie dedicata alla Pantera Rosa e Co. Tra le anteprime anche il film animazione Sansone (Marmaduke) di Tom Dey; Operazione Spy SitterWinx 2 e la nuova serie di Disney Channel Buona Fortuna Charlie. Progetto Famiglia: dal sogno alla realtà è il tema proposto quest’anno dal Fiuggi Family Festival attraverso proiezioni e anteprime cinematografiche, laboratori di musica e di videogiochi, e convegni. Mai come in questi anni, in Italia e all’estero, il cinema parla della famiglia. Ma sa ancora parlare alla famiglia? La cosiddetta famiglia tradizionale fatica a essere valorizzata in tutto il suo potenziale di creatività e modernità ha osservato il direttore artistico Alessandro Zaccuri -. Troppo spesso si preferisce insistere sugli elementi problematici. Per il direttore organizzativo, Ivan Montis, il Fiuggi Family Festival costituisce un momento unico nel panorama degli eventi in Italia, un’occasione speciale in cui le famiglie possono incontrarsi e riconoscersi come tali. Quest’anno, ancora di più, abbiamo riscontrato come il momento aggregante del cinema costituisca lo spunto attorno al quale ruota l’intera richiesta di entertainment e di cultura della famiglia. Per il direttore amministrativo, Umberto Caponera, si miscelano nel clima del festival valori, testimonianze, divertimento, novità. Emergono, al tempo stesso, esigenze ed aspettative a cui il mondo del cinema, della tv, dei video-games e internet possono dare risposte. Il Festival è diventato il luogo in cui, finalmente, famiglie e il sistema produttivo dell’intrattenimento mediatico possono incontrarsi per realizzare utopie possibili. Non è vero, per Caponera, che il cinema, la tv e gli altri strumenti mediatici siano selve oscure’ prive di sensibilità, abbiamo dimostrato invece, e speriamo di farlo ancora, che il buono c’è, è necessario farlo emergere, è ciò che tante famiglie italiane che vengono al Festival ci chiedono. (Sir)