Toscana

Fism: parte da Firenze «Friendesk», il progetto Erasmus che apre le porte dell’Europa all’infanzia

Un progetto Erasmus per aprire le porte dell’Europa all’infanzia. Parte oggi da Firenze «FRIENDESK – Foster Reception for Inclusive Educational Needs: Development of  Educational Support for Kids», il progetto finanziato da Erasmus plus – Azione chiave 2 – Settore Scuola con circa 362 mila euro, che vede impegnati la Fism – Federazione Italiana Scuole Materne della Regione Toscana, come capofila, e altri sette partner comunitari, fra cui l’Università di Firenze, e che pone al centro della propria azione i bambini.

Presentato oggi al Cenacolo delle Mantellate di Firenze, da Leonardo Alessi, presidente di Fism Toscana, Cristina Grieco, assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale della Regione Toscana, Sara Funaro, assessore all’Educazione, Università e Ricerca del Comune di Firenze, e Sara Pagliai, coordinatrice Agenzia Nazionale Erasmus+Indire, il progetto “FRIENDESK” si propone di ridurre l’esclusione sociale che colpisce la prima infanzia, attraverso l’implementazione di un innovativo modello ECEC (Early Childhood Education and Care), ed è il primo Erasmus + realizzato in Toscana che ha come obiettivo i bambini da 0 a 6 anni che vivono in contesti emarginati.

“La questione educativa – ha spiegato Leonardo Alessi, presidente di Fism Toscana – è centrale per il futuro dell’Europa e di fronte a questa emergenza è fondamentale una condivisione di obiettivi e buone pratiche fra diversi paesi che consenta di riannodare i fili del nostro tessuto sociale. Siamo contenti di poter avviare questa nuova esperienza condivisa, che affronta povertà educativa e coesione sociale, i nodi centrali della mission della la Fism, realtà che in Toscana raggruppa oltre 300 scuole paritarie”.

“Questo progetto – ha riconosciuto Cristina Grieco, assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale della Regione Toscana – porta risorse europee sul nostro territorio ed è un’occasione di crescita condivisa. Scambi e collaborazioni ci permettono di affrontare meglio il tema della povertà educativa, che è fondamentale anche per l’agenda della Regione, perché se vogliamo affrontare il problema della crescita delle disuguaglianze, dobbiamo intervenire sin dai primi anni di vita”.

“E’ fondamentale, in questo periodo storico – ha ricordato Sara Funaro, assessore all’Educazione, Università e Ricerca del Comune di Firenze – lavorare sull’offerta educativa e sul sostegno alle fragilità, sperimentando percorsi multidisciplinari come quelli rappresentati dallo “Sportello famiglie”, con una particolare attenzione alla fascia 0-6, che ci permettano di prevenire e di andare oltre la logica meramente assistenziale”.

IL PROGETTO

Combattere, quindi, la “povertà educativa”, un fenomeno che può discendere da molteplici situazioni, legate principalmente al contesto familiare, con il rischio di processi di ereditarietà, a background migratori o a difficoltà economiche del nucleo familiare, intervenendo su queste fragilità per garantire una possibilità di  sviluppo adeguato a bambini e bambine degli asili nido e delle scuole dell’infanzia coinvolte e un supporto adeguato alla comunità educante nel rispondere a queste difficoltà.

L’obiettivo primario è quello di creare e testare un sistema integrato, in cui gli insegnanti e gli esperti coinvolti nei sistemi ECEC possano lavorare insieme, per fornire alle famiglie dei bambini un servizio efficace ed inclusivo.

Il progetto coinvolgerà circa 430 bambini e bambine di 5 asili nido e altrettante scuole dell’infanzia paritarie toscane, raggiungendo complessivamente 400 famiglie, oltre a dirigenti, coordinatori e insegnanti degli istituti interessati.

Per trovare risposte ai loro specifici bisogni, i bambini con le loro famiglie potranno usufruire di una serie di servizi integrati, riuniti nell’ambito di uno “Sportello Famiglie”, secondo il modello hub&spokes (letteralmente “mozzi e raggi”, con un sistema che collega un hub centrale a più centri periferici diffusi sul territorio, ottimizzando le risposte), sviluppato dall’Università di Firenze.