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Fischi a Ruini, intolleranza che ci umilia

La Chiesa non si lascia certo intimidire e non verrà mai meno, nell’esercizio del discernimento evangelico e della carità pastorale, al suo dovere di parlare in modo forte e chiaro per illuminare i credenti e tutti gli uomini di buona volontà sia su materie che riguardano la fede e la vita ecclesiale sia su temi di grande rilevanza morale come la vita umana, la famiglia, la giustizia e la solidarietà».Lo ha detto monsignor Giuseppe Betori, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, riferendosi alla contestazione da parte di alcuni giovani nei confronti del cardinale Camillo Ruini intervenuto a Siena alla consegna del «Premio liberal» il 23 settembre scorso. Betori ha definito la contestazione un «piacevole intermezzo», usando le parole dello stesso presidente della Cei che così aveva reagito all’interruzione mentre si apprestava a tenere una relazione sul «Progetto culturale della Chiesa italiana e il pontificato di Giovanni Paolo II».«Episodi di intolleranza – ha aggiunto Betori – purtroppo si sono registrati anche in passato. Stupiscono piuttosto taluni commenti che hanno voluto caricare la vicenda di significati politici». Questi «interventi della Chiesa – ha precisato – non possono in alcun modo essere considerati un’indebita interferenza e tanto meno un’ingerenza nella vita del Paese, rappresentano piuttosto il costruttivo contributo del cattolicesimo al bene e allo sviluppo della nostra amata nazione». «Non abbiamo paura di sovresporci in politica, se il problema riguarda la dimensione antropologica della persona e la vita sociale, ma non direi che riduciamo tutto a livello morale», ha detto ancora citando l’attività pastorale ordinaria della comunità ecclesiale, di solito ignorata dai media. In merito ancora alla contestazione al cardinale Ruini, il segretario generale della Cei ha infine precisato che «non era un luogo politico, ma un luogo culturale. Nei luoghi culturali, la Chiesa come soggetto sociale ha tutti i diritti di andare, mentre non va mai nei luoghi politici».Da parte nostra, come toscani, non possiamo che sentirci umiliati da quanto accaduto in una delle nostre città più ricche di storia e per secoli baluardo di libertà.

FISCHI A RUINI; MONS. BETORI: LA CHIESA NON SI LASCIA INTIMIDIRE