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FIRENZE: UN COORDINAMENTO DELLE CHIESE STORICHE PER VALORIZZARE LA FEDE E UNIFORMARE L’ACCOGLIENZA DEI VISITATORI

Nasce a Firenze un coordinamento delle «chiese storiche» per valorizzare la fede e uniformare l’accoglienza dei tanti turisti. Lo ha annunciato ieri in cattedrale, l’arcivescovo di Firenze, card. Ennio Antonelli, celebrando la solennità della Natività di San Giovanni Battista, patrono della città. “Oggi con il turismo di massa, che spesso si contenta di uno sguardo fugace e di un’impressione superficiale, i visitatori hanno bisogno più che mai di essere aiutati a cogliere i molti aspetti e significati delle nostre chiese e delle opere d’arte in esse custodite”, ha detto il cardinale. “Occorre un impegno progettuale e coordinato per conservare adeguatamente e per valorizzare pienamente l’immenso patrimonio culturale e religioso che abbiamo ricevuto dai nostri padri. Per mantenerlo integro e per promuoverne la fruizione totale è necessaria la collaborazione del clero, delle fabbricerie, delle istituzioni pubbliche, di altri soggetti culturali e sociali”. Di questo “ne sono consapevoli i responsabili delle chiese storiche fiorentine che hanno costituito un ‘coordinamento’ tra loro, per poter lavorare di comune accordo. Il primo obiettivo è quello di un’accoglienza attiva dei visitatori. Si tratta di mettere le persone nelle disposizioni convenienti e di offrire loro gli aiuti opportuni, perché le immagini e gli edifici sacri possano essere colti nei loro valori formali e nei loro significati teologici, spirituali, umani, storici”.

A riguardo è in preparazione la “Carta del Visitatore”, che conterrà informazioni utili e indicazioni di corretto comportamento. “All’interno delle Chiese – ha avvertito Antonelli – si cercherà di creare un clima di compostezza, rispetto, silenzio e raccoglimento. Si pensa di creare un sottofondo musicale, nel quale ogni mezz’ora potrebbe essere fatta risuonare una parola evangelica. C’è il fermo proposito di salvaguardare la sacralità degli spazi interni e di aiutare le persone a viverla”.

“Per quanto riguarda gli spazi esterni – ha concluso – anch’essi hanno una speciale dignità che va tutelata. Il loro uso dovrebbe essere compatibile con l’altissimo significato religioso e culturale che hanno le chiese storiche di Firenze, punti nodali del tessuto urbanistico, centri qualificanti dei rispettivi quartieri. Una maggiore attenzione da parte dei cittadini e delle istituzioni civili e religiose potrà consentire una migliore fruizione anche di questi spazi”.Sir

Chiese non musei. Il documento comune del coordinamento chiese storiche