Toscana

FIRENZE, TRAMVIA: DOMENICI, NON CI SONO PRESUPPOSTI REVOCA

“Nel referendum non è stato raggiunto il quorum del 50% più 1 e a favore della revoca dei provvedimenti si è espresso circa il 20% degli aventi diritto. Non sussistono quindi i presupposti per revocare gli atti e, dato che tali atti contengono le indicazioni dei tracciati, non sussistono i presupposti per il loro azzeramento e la loro modifica”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, intervenendo in apertura dei lavori del consiglio comunale sui risultati del referendum sulla tramvia e sugli effetti del voto. “Un certo numero di cittadini che sono andati a votare – ha detto Domenici – si sono espressi a favore della revoca. Credo che sia necessario lavorare sulle preoccupazioni e sui timori che trapelano da questa posizione. Ritengo perciò importante rilanciare l’attività di concertazione che risponda alle preoccupazioni dei cittadini, anche se esse sono state alimentate da una propaganda allarmistica”. “Nessuna amministrazione – è il ragionamento del sindaco Domenici -, sulla base dei principi della democrazia, può pensare di revocare degli atti perché il 20% dei cittadini si è espresso contro”. In un incontro con i giornalisti, il sindaco ha confermato il passaggio del tracciato della tramvia vicino al Battistero. “Sono convinto – ha spiegato – che sia giusto che il tracciato della linea 2 passi vicino al Duomo; penso che si tratti di affrontare problemi che qualcuno pensa che non abbiamo affrontato, ma noi lo abbiamo fatto, riguardo alla sicurezza dei monumenti. Dopodiché, studieremo soluzioni tecniche per rendere l’opera meno impattante possibile su questo segmento del tracciato, anche se quanto abbiamo già stabilito, come l’assenza delle linee elettriche, riduce l’impatto”. Due le strade indicate dal sindaco per realizzare la concertazione. “Una prima – ha spiegato – di carattere generale, con l’obiettivo di arrivare in tempi rapidi alla definizione di un piano integrato della mobilità, con il coinvolgimento di tutte le realtà dell’area metropolitana. Apriremo un tavolo sulla mobilità, come proposto dal vicesindaco Matulli. In secondo luogo, prevediamo una suddivisione dei tracciati delle linee 2 e 3 in unità organiche minimali, tenendo conto del tessuto urbano che vi sta intorno. Serve una concertazione tecnica sulle modalità di realizzazione dell’opera con i soggetti interessati, utenti, residenti, operatori economici”. Per quanto riguarda le intimidazioni, che sono state denunciate stamane dal promotore del referendum Mario Razzanelli, il sindaco è stato lapidario: “No, non ci sono state”. Infine, una valutazione sul forte astensionismo. “I sondaggi – ha detto Domenici – fino a dieci giorni fa ci lasciavano intravedere una partecipazione fra il 42% ed il 44%, con un testa a testa sulla linea 2 ed una prevalenza dei No sulla linea 3. Nel corso dell’ultima settimana, quando la campagna referendaria ha assunto toni più accesi, è scattato un meccanismo di disaffezione da parte di un segmento dell’elettorato; e dall’altra parte le risorse e le energie mobilitate dai referendari sono state ingenti”.(ANSA).Tramvia Firenze, dal referendum esce un «pareggio»