Toscana
Firenze: Tra Domenici e Valentino fioriscono le liste civiche
Sulla sua rotta però il sindaco uscente sta trovando anche alcuni scogli. Il primo è un certo malcontento strisciante, che si respira in città: i cantieri aperti sono una garanzia per il futuro, ma al presente significano soprattutto disagi e fastidi. Senza contare le polemiche nate intorno alla Fortezza da Basso, dove sopra il parcheggio sotterraneo sono spuntate alcune strutture in cemento armato che coprono le antiche mura, e che probabilmente dovranno essere demolite. Le politiche sociali poi devono fare i conti con un bilancio comunale sempre più risicato, e i servizi ai cittadini, se non peggiorano, certo non appaiono migliori. Per non parlare del telepass a pagamento necessario per entrare nel centro storico e del nuovo sistema di «sosta controllata», ormai esteso a tutta la città, che in pratica vuol dire parcheggi a pagamento ovunque: due provvedimenti che hanno incontrato le critiche di automobilisti, pendolari, negozianti. Questi temi, oltre all’emergenza casa, al degrado delle piazze storiche, all’eterno problema del traffico, sono gli argomenti con cui i partiti del centrodestra stanno cercando di mettere un freno alla corsa di Domenici per costringerlo, quanto meno, al ballottaggio che riuscì ad evitare cinque anni fa.
Il nome su cui ha deciso di puntare la Casa delle Libertà è Domenico Valentino: l’ex soprintendente ai beni artistici ha fatto più volte parlare di sé, al di là del suo incarico, per le battaglie contro il degrado non solo architettonico e urbanistico, ma anche sociale e ambientale delle piazze e delle vie cittadine, come quando denunciò il sindaco Domenici per l’abbattimento degli alberi a Porta Romana. Alla fine quindi i partiti del centrodestra, dopo aver accarezzato ipotesi più altisonanti, hanno scelto un uomo che quanto meno conosce bene Firenze, sia da un punto di vista culturale che amministrativo.
Il centro sinistra punta su Matteo Renzi, già segretario provinciale della Margherita: si troverà di fronte Federico Tondi, segretario provinciale dell’Udc. «Conosco personalmente Tondi e lo stimo – commenta Renzi. – Sono contento che la mia controparte politica abbia scelto lui come candidato: sono sicuro che insieme daremo vita ad una campagna elettorale seria dove potremo parlare di contenuti in un confronto civile e costruttivo, senza i toni urlati di una politica fatta di inciuci. Con i nostri nomi il mondo cattolico fiorentino dimostra di poter offrire ai vari schieramenti delle figure credibili e di rilievo».
I compiti affidati all’amministrazione provinciale, afferma Renzi, «Seppur considerati da qualcuno come minori rispetto a quelle comunali e regionali, sono assai rilevanti perché riguardano il futuro: scuola, formazione, ambiente, rifiuti sono temi che concernono lo sviluppo del territorio». Anche secondo Tondi «la sfida della Provincia non deve passare in secondo piano: il ruolo dell’amministrazione provinciale è essenziale per risolvere ad esempio il nodo della mobilità, delle politiche ambientali, della tutela del territorio. Su questi temi i singoli comuni non possono fare da soli».
«Da parte mia – prosegue il candidato del centrodestra – sono un moderato nella forma, ma determinato nel portare avanti valori e ideali. I nostri toni saranno sempre pacati e rassicuranti, ma anche fermi nel promuovere i temi che ci stanno a cuore, primo fra tutti quello della famiglia».