Vita Chiesa
Firenze: teologi cattolici e ortodossi a confronto sulla Bibbia
La grande novità, ha sottolineato nel suo saluto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, è proprio quella di mettere la Bibbia al centro del dialogo tra le due confessioni cristiane: “Ogni occasione di dialogo tra cattolici e ortodossi – ha affermato – è un passo avanti verso quella unità dei cristiani che tutti desideriamo. Questo vale ancora di più per un dialogo che mette al centro la Parola di Dio scritta”. E se questo avviene spesso con le Chiese evangeliche, non è così con quelle ortodosse: “Non è nuovo nell’ecumenismo il confronto attorno alla Sacra Scrittura. Lo è però nel dialogo tra cattolicesimo e ortodossia, e da questo punto di vista questo convegno rappresenta un passo che può esser significativo nel cammino ecumenico”.
Tra i temi affrontati a Firenze, anche quello delle diverse traduzioni della Bibbia: a questo proposito il cardinale Betori ha ricordato la sua esperienza a Mosca, due anni fa, quando fu chiamato dal patriarcato ortodosso a parlare della traduzione della Bibbia in lingua corrente: “Mi fu chiesto – ha raccontato – di illustrare la recente traduzione in italiano che avevo avuto modo di seguire come Segretario generale della Cei. Ho riscontrato grande interesse, e quell’incontro ha aperto la strada ad altre occasioni di scambio teologico e spirituale con la Chiesa ortodossa russa. Spero che lo stesso possa nascere con la Chiesa greca”.
Al convegno di Firenze, che si conclude domani, anche il direttore dell’Accademia teologica di Volos, Pantelis Kalaitzidis, che ha sottolineato il valore di questo incontro. La teologia ortodossa, ha ricordato, per ragioni storiche non è passata attraverso Riforma e Controriforma, Illuminismo, Modernità: per questo l’Ortodossia ha mantenuto un approccio liturgico alla Bibbia, che può rappresentare un contributo importante allo studio della Bibbia.
Da parte del preside della Facoltà Teologica dell’Italia centrale, don Stefano Tarocchi, la soddisfazione di veder crescere le collaborazioni: proprio in questi giorni è stato firmato anche un accordo con l’Università “Giovanni Paolo II” di Cracovia, fondata dallo stesso Wojtyla quando era arcivescovo di Cracovia ed oggi intitolata al grande papa Polacco. E l’auspicio che occasioni come il convegno di questi giorni possano favorire l’incontro dei cristiani intorno alle comuni radici bibliche.