Arte & Mostre
Firenze ricorda Paolo Poli al Maggio Musicale Fiorentino
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Sono molti più di 500 gli appellativi che si possono dare – e che gli sono stati attribuiti nel corso del tempo – a Paolo Poli e che sono state e sono tutt’ora le facce multiformi del suo essere artista a tutto tondo e che verranno mostrate al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino per ricordarlo in una mostra, definita meglio «un album» che lo ricorderà a poco più di un anno dalla sua scomparsa. Mostra-album e non semplicemente «mostra» anche perché il visitatore quasi potrà sfogliare le pagine, tutte diverse della vita del grande e amato Poli e tutte incentrate sui suoi spettacoli teatrali.
La mostra-album è realizzata in collaborazione con Mibact, il Comune di Firenze e il Maggio Musicale Fiorentino, rientra nel cartellone dell’Estate Fiorentina, ed è curata dal critico teatrale Rodolfo di Giammarco e dal compositore Andrea Farri, nipote di Poli; è ambientata nel Foyer del Teatro del Maggio luogo che Poli frequentava spesso e che amava come ha amato nel passato il vecchio Comunale. Saranno esposte le fotografie di scena di tutti gli spettacoli e poi oggetti, scene, addirittura un teatro che calerà dall’alto nell’ ingresso del grande foyer e anche i 586 – tanti sono infatti – aggettivi con cui la stampa ha descritto Poli e che il pubblico potrà riscontrare da sé non solo leggendoli sugli schermi che li mostreranno ma desumendoli, calandosi in quella carrellata storica della sua vita artistica grazie alla grande quantità di immagini, video, oggetti che saranno esposti.
A tracciare il percorso della mostra, dal foyer di platea, nei due corridoi e nel primo piano del foyer di galleria ci saranno 40 monitor, uno per ogni spettacolo che Poli ha realizzato (dal ’50 al 2014) in un percorso che copre 64 anni di progetti e attività teatrale. Sugli schermi scorreranno loop di immagini, video, bozzetti di scene di Eugenio Guglielminetti, Anna Anni, Aldo Buti; bozzetti di costumi di Santuzza Calì, Danda Ortona; locandine e poster. Ogni postazione avrà delle cuffie per poter ascoltare la voce di Poli che a volte recita a volte canta a volte descrive lo spettacolo che si sta osservando. Nel foyer saranno poi mostrate alcune delle sue più emblematiche ed enormi scenografie (realizzate da Lele Luzzati e Lorenzo Tornabuoni) che caleranno dal soffitto del teatro sospese nel vuoto.
Per non trascurare il prezioso lavoro che Paolo Poli ha fatto sul linguaggio e sulla lingua italiana, il Teatro del Maggio, in accordo con Rodolfo di Giammarco e Andrea Farri, ha pensato di ribattezzare – per l’occasione – la saletta Mercurio in saletta Aldo Palazzeschi dove una piccola platea di una trentina di persone potrà, di volta in volta, ascoltare e vedere in video Paolo Poli che recita una selezione delle più belle poesie del poeta toscano.
La mostra-album si svilupperà anche nel foyer della galleria dove ci sarà un Paolo Poli gigante, proiettato su una volta alta 6 metri e dove verrà ricordato doverosamente anche il Poli cantante, uno dei più grandi interpreti della canzone italiana del ‘900, sia come interprete che come riscopritore/operatore culturale: sarà il sonoro di questo video inedito (tratto dal recital Mezzacoda) a diffondersi in tutto il foyer.