Toscana

Firenze ricorda l’Alluvione del ’66: la Messa con il cardinale Antonelli e la corona di fiori in Arno

«Nella vicenda della grande alluvione di Firenze – ha affermato Antonelli – l’amore per la città emerse sia come condivisione della sofferenza e dell’angoscia sia come servizio operoso per aiutare persone in difficoltà e proteggere case, chiese, opere d’arte e altri preziosi beni culturali». «L’alluvione di Firenze – ha proseguito il Cardinale – fu un evento del tutto eccezionale e imprevedibile. Ma i frequenti disastri ambientali, che avvengono ovunque sulla faccia della Terra, almeno in parte sono imputabili alla sconsiderata attività dell’uomo e costituiscono altrettanti drammatici appelli a ripensare e a rinnovare i nostri stili di vita e i modelli di produzione e di consumo. A riguardo è auspicabile che la splendida lettera enciclica Laudato Sì di Papa Francesco venga largamente diffusa, studiata, meditata e messa in pratica».

Dopo la Messa, il corteo ha raggiunto il centro del Ponte alle Grazie per il lancio in Arno della corona d’alloro del Comune di Firenze, al suono delle chiarine, da parte del Presidente del Consiglio Comunale Andrea Ceccarelli, del Presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani e del Presidente di Firenze Promuove Franco Mariani. Alla cerimonia ha partecipato anche una rappresentanza del gruppo «Carabinieri Angeli del Fango», formato dagli Allievi Sottufficiali del 59° Corso della Scuola di Firenze (ben 700 in quel 1966), recentemente riconosciuto ufficialmente dall’Arma con questa dizione.

Nel pomeriggio, alla Nave a Rovezzano, lo scoprimento di una nuova targa toponomastica della strada dedicata a Carlo Maggiorelli, l’operaio dell’acquedotto comunale dell’Anconella che non volle lasciare il suo posto di lavoro nonostante il pericolo sacrificando la sua vita.