Firenze

Firenze ricorda don Corso Guicciardini e Giorgio La Pira

Sabato l'inaugurazione di una strada dedicata al prete che ha guidato la Madonnina del Grappa, poi un convegno. Domenica la Messa in cattedrale in ricordo dei due anniversari della morte

L’Opera Madonnina del Grappa di Firenze, in occasione della celebrazione della memoria di don Corso Guicciardini, successore alla sua guida del fondatore don Facibeni, è lieta di annunciare che sabato 4 novembre, alle ore 16, sarà intitolata a lui una via cittadina. L’attuale Via di Caciolle, per un suo tratto, diventerà “Via don Corso Guicciardini”. La cerimonia avverrà con ritrovo davanti al numero civico 5, all’altezza della Villa, denominata Villa La Nave o Caciolle, che, dai tempi di don Facibeni, è nell’Opera luogo di accoglienza per i più fragili.

Quest’anno la memoria di don Corso, per volontà dell’Opera e della Fondazione La Pira, è celebrata congiuntamente a quella del Prof. Giorgio La Pira, in ragione della comune data di morte (5 novembre), dei profondi legami che li hanno uniti in vita e della comune dedizione al servizio dei poveri nel segno di una fede fondata proprio sull’amore e sull’attenzione rivolte agli ultimi e più in difficoltà.

Al termine della cerimonia di intitolazione, l’evento proseguirà, alle ore 18, nella sala convegni dell’Opera, in Via don Facibeni 13, dove avrà luogo un momento di riflessione dal tema: don Corso e La Pira: i poveri al centro della vita cristiana.

 Una lezione di fede e di politica. Interverranno, in qualità di relatori, la Prof.ssa Patrizia Giunti, Presidente della Fondazione La Pira, e Padre Alessandro Barban, Priore Generale della Congregazione Camaldolese dell’Ordine di San Benedetto.

Domenica 5 novembre, infine, anniversario della morte, il Cardinale Arcivescovo Mons. Giuseppe Betori presiederà la solenne celebrazione eucaristica in Santa Maria del Fiore, alle ore 18. 

Nel giorno della Solennità della dedicazione della Chiesa Cattedrale, la comunità fiorentina si radunerà nel ricordo di don Corso e di La Pira, per stringersi intorno a queste due figure, pietre vive che hanno contribuito e tuttora contribuiscono alla costruzione di quell’edificio spirituale che è la Chiesa che vive e agisce in Firenze.