Arte & Mostre
Firenze, riapre al pubblico il Santo Sepolcro di Leon Battista Alberti
Non molto conosciuto al grande pubblico, il Tempietto, commissionato da Giovanni Rucellai e situato nella cappella della navata sinistra della chiesa fiorentina di S. Pancrazio (oggi Museo Marino Marini), fu realizzata nel 1467 dal grande artista come una copia in scala di quello di Gerusalemme.
La cappella subì nel 1808 i primi interventi architettonici a causa della trasformazione della chiesa di S. Pancrazio in sala d’estrazione dell’Imperiale Lotteria di Francia. Il triforio albertiano attraverso il quale vi si accedeva fu utilizzato per realizzare il nuovo ingresso dell’ex chiesa: il varco di collegamento con la cappella fu murato e venne costruito un nuovo ingresso a questa da via della Spada.
Successivamente soffrì di fenomeni di cedimento della volta di copertura, di fuori piombo della parete prospiciente la strada. Gli interventi di restauro sotto la direzione di Piero Sanpaolesi e Gastone Petrini riuscirono, in più tempi, a consolidarne la struttura.
Con l’ultimo intervento di restauro, sostenuto totalmente dalla Fondazione Marino Marini di Pistoia, la cappella entra a far parte del percorso museale grazie all’apertura di un passaggio sul lato sinistro all’interno della navata centrale del Museo Marini, rendendola così fruibile al pubblico negli orari del Museo.
Per festeggiare questo evento sabato 16 e domenica 17 febbraio dalle 10 alle 19, l’ingresso al Museo Marini e al Sacello dei Rucellai è gratuito (accesso consentito fino ad un massimo di 25 persone ogni 30 minuti). In occasione dell’apertura della cappella Rucellai il Museo Marini lancia una nuova App per il mondo Apple e Android che consentirà ai visitatori di avere sul proprio telefonino informazioni sul Museo, le sue opere, sulle mostre in corso e sugli eventi in programma, nonché un percorso georeferenziato sulle opere dell’Alberti a Firenze. Sarà attivata inoltre una rete Wifi che permetterà ai fruitori del Museo di navigare gratuitamente all’interno dell’edificio.