Pochi giorni dopo l’annuncio a sorpresa della pedonalizzazione del centro, il sindaco di Firenze Matteo Renzi continua a stupire e rilancia. Stavolta tocca alla stazione dell’Alta Velocità, e la soluzione prospettata sembra l’uovo di Colombo: niente area degli ex Macelli, niente megascavo, niente progetto di Foster ma solo una semplice fermata lungo il tunnel sotto la città, nel punto più prossimo alla stazione di Santa Maria Novella, in corrispondenza dell’attuale binario 16, a due passi dal polo fieristico della Fortezza e dal Palacongressi. Due ascensori e via, giù fino ai binari Tav, come se si andasse a prendere la metropolitana. Saremo l’unica città al mondo con un Centro Congressi servito dall’Alta Velocità, rimarca Renzi soddisfatto in conferenza stampa, appena dopo aver presentato, in Consiglio comunale, il documento programmatico del suo quinquennio amministrativo (disponibile su www.avisoaperto.it). Comprendente, oltre ad altre significative novità come lo studio di una circonvallazione sotterranea Varlungo-Careggi-Peretola e l’ingresso degli Uffizi da Palazzo Vecchio, anche la svolta sulla stazione. Che, tra l’altro garantirà, senza alcun bisogno di mezzi di spostamento quali tram o autobus, l’interscambio con il traffico ferroviario normale, e comporterà sicuramente un bel risparmio per le Ferrovie dello Stato, cui ora passa la palla. Fondi che, per il sindaco, dovranno essere investiti nelle stazioni metropolitane, garantendo così il completamento di quella rete di superficie che andrà a costituire, assieme alla tramvia, l’ossatura del futuro trasporto pubblico. Con tanto di modifica ormai sicura per la linea 2, il cui nuovo percorso, senza l’attraversamento di piazza del Duomo, sarà presentato a giorni. Come pure saranno presentati, nella verifica dei 100 punti programmatici annunciata per il 26 ottobre al Teatro Comunale, altri 100 punti per il 2009-2010.L’idea della nuova stazione sotterranea, o fermata che dir si voglia, era stata discussa e approvata in mattinata, assieme al sottoattraversamento, nel vertice istituzionale tra Regione, Provincia, sindaci dell’hinterland e lo stesso Renzi. Che, in sostanza, ha incassato anche i sì alla pedonalizzazione di piazza del Duomo e al termovalorizzatore da lui stesso fortemente voluto come presidente della Provincia. Unico nodo da sciogliere quello di sempre, e cioè la pista dell’aeroporto. Ma il fronte del no tout court allo spostamento si è decisamente ridotto, tanto che è stato deciso il via libera alla verifica delle possibili cinque alternative, più una nuova, la sesta, presentata dal sindaco di Firenze. Che avrà gioito non poco nel vedere che ora gli isolati, fermi nel loro no a prescindere, sono i sindaci di Campi e Sesto, Chini e Gianassi.