Firenze
Firenze, Papa Francesco nomina don Gambelli nuovo arcivescovo
L’annuncio questa mattina in Vaticano e nella cattedrale di Firenze
Don Gherardo Gambelli sarà il nuovo arcivescovo di Firenze: l’annuncio questa mattina in Vaticano e nella cattedrale di Firenze.
Questo il messaggio della nomina inviato dal Nunzio Apostolico, card. Emil Paul Tscherrig al card. Betori che è stato letto in Cattedrale dal Vicario generale della diocesi, mons. Giancarlo Corti: “Eminenza, mi reco a premura di comunicarle che il Santo Padre ha nominato come suo successore per la Chiesa che è in Firenze il Rev. Don Gherardo Gambelli, finora parroco della parrocchia Madonna della Tosse a Firenze. Desidero in questa occasione rivolgerle i miei più profondi e cordiali sentimenti di gratitudine per quanto da lei svolto in questi anni in qualità di guida per la comunità che è in Firenze, per il costante impegno e la dedizione profusi, ad immagine di Cristo, Buon Pastore, con un’attenzione particolare alle persone più fragili e bisognose e alle tante sfide che l’amore per il popolo di Dio comporta”.
Il 24 giugno, festa di San Giovanni, sarà ordinato vescovo nella cattedrale di S. Maria del Fiore.
Lo ha nominato oggi Papa Francesco, accettando la rinuncia al governo pastorale presentata dal card. Giuseppe Betori. Mons. Gambelli è nato a Viareggio il 23 giugno 1969 ed è stato ordinato presbitero per l’arcidiocesi di Firenze nel 1996. Ha ottenuto la Licenza in Teologia biblica presso la Pontificia Università Gregoriana nel 2000 e il Dottorato in Teologia biblica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale nel 2007. È stato parroco in solidum moderatore della Parrocchia “Immacolata e S. Martino” a Montughi e dal 2011 al 2017 parroco della Parrocchia “Sainte Joséphine Bakhita” ad Atrone 1 a N’Djamena in Ciad, insegnante nel Seminario Maggiore Nazionale “St. Luc” de Bakara, responsabile della pastorale vocazionale dell’arcidiocesi di N’Djamena, cappellano del carcere di N’Djamena; dal 2018 al 2022 è stato parroco della Cattedrale “St. Ignace” del Vicariato apostolico di Mongo, responsabile della pastorale giovanile del medesimo Vicariato apostolico, cappellano del carcere di Mongo e vicario generale. Dal 2023 è parroco della “Madonna della Tosse” a Firenze, cappellano del carcere di Sollicciano e direttore spirituale aggiunto nel Seminario Arcivescovile di Firenze.
«Sono partito la prima volta per il Ciad – ha raccontato in una recente intervista a Toscana Oggi – a settembre 2011, rientrando di media una volta all’anno. Ho trascorso sette anni nella diocesi di N’Djamena, capitale del Ciad e nei successivi quattro anni sono stato presso il vicariato apostolico di Mongo, una città nella zona est del Ciad, per supportare la comunità nella creazione di una vera e propria diocesi. Il mio viaggio però comincia nel lontano 2001, in quel periodo ho prestato aiuto nel seminario nazionale, struttura creata negli anni ‘90 dai gesuiti primi missionari in Ciad, consegnato ai preti diocesani ciadiani che però non avevano abbastanza formatori; da lì in poi sono partito a supporto di una parrocchia nella diocesi di N’Djamena per poi trascorrere gli ultimi quattro anni a Mongo, da cui sono tornato definitivamente alla fine dello scorso febbraio – racconta don Gherardo con entusiasmo. –
Per me questi 12 anni in Africa sono volati, nonostante l’inizio sia stato un po’ difficile per la diversità di lingua e cultura, sicuramente è stata un’esperienza molto forte. Ma sono stato ripagato dalla gioia di una bella accoglienza, in Africa l’ospite è sacro e quanto più viene da lontano più è sacro».